Con lo slogan "Ogni goccia d'acqua è un minuto di futuro", il Consorzio della Bonifica Renana ha organizzato la Settimana della Bonifica dal 12 al 20 maggio 2007. La manifestazione si è inserita nel contesto più ampio dei 15 consorzi di bonifica in Emilia Romagna che si vedono impegnati nella gestione del territorio, tra cambiamenti climatici e tutela del suolo.
Con l'occasione è stato possibile visitare anche l'Ecomuseo di Argenta (l'impianto idrovoro del Saiarino), altrimenti conosciuto col nome di Museo della Bonifica, un esempio di museo di archeologia industriale che si sviluppa dentro il cantiere idrovoro tuttora funzionante, di proprietà del Consorzio della Bonifica Renana. Il Museo presenta il sistema generale di bonifica, i manufatti, gli impianti e il loro funzionamento nel territorio. Il percorso museale si snoda per oltre 1300 mq, dove macchine e centrali storiche si integrano con l'organzzazione umana e tecnica del Consorzio della Bonifica Renana. Cuore del museo e di tutto il sistema di bonifica è la grande sala dell'impianto al centro della quale troneggiano le sei grandi pompe, mentre le pareti sono arricchite da marmi e fregi liberty.
Il Consorzio della Bonifica Renana ha origine nel 1909 per riscattare dalle paludi i territori della bassa bolognese.
L’impianto idrovora del Saiarino è stato inaugurato da Re Vittorio Emanuele III nel 1925, parte integrante del consorzio di bonifica, è stato realizzato per il sollevamento meccanico delle acque, nelle zone maggiormente depressa del basso bolognese alla destra del fiume Reno. Il territorio giace a m. 4.00 sul livello del mare, l’idrovora ha il compito di innalzare il livello delle acque basse fino al raggiungimento delle quota del Fiume Reno nei momenti di piena. Nel caso in cui il fiume superi la quota massima di m. 9,50 s.l.m le acque vengono dirottate nelle casse d’ espansione, le Valli di Argenta e Campotto.
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