venerdì 4 maggio 2007

Il sacrosanto diritto alla vita e alla felicità...

...secondo le parole di esseri illuminati:

Saint-Just: "Il popolo e i suoi nemici non hanno nulla in comune...a parte la spada". La spada che divide e separa...Il diritto alla felicità, alla dignità, al cibo, alla libertà è connaturato nell'essere umano. Fa sì che l'uomo sia uomo.

Immanuel Kant: "Il diritto alla vita, unico, fondatore, che appartiene a ogni uomo per il semplice fatto di essere un uomo".

Ancora Saint-Just: "L'indipendenza e l'uguaglianza devono governare l'uomo, figlio della natura, e destinato, per la sua pura essenza, alla virtù e alla libertà".

Marat: "L'amore per gli uomini è alla base dell'amore per la giustizia, perché l'idea del giusto si sviluppa sia attraverso il sentimento sia attraverso la ragione".

Ancora Marat: "L'opinione si fonda sull'ignoranza e l'ignoranza favorisce il dispotismo.

L'appello di Gracchus Babeuf, capo della congiura degli eguali, mentre era sanguinante sul patibolo il 27 maggio 1797:

E' ora di cominciare a discutere la famosa questione dell'uguaglianza e della proprietà!
Che il popolo rovesci tutte le antiche e barbare istituzionuìi! Che la guerra del ricco contro il povero cessi di avere la caratteristica per cui tutta l'audacia è da una parte e tutta la bassezza dall'altra! Sì, lo ripeto, abbiamo raggiunto il culmine di tutti i mali, non può andare peggio. Non si può modificare la situazione se non con un rovesciamento totale.
Non perdiamo di vista lo scopo della società: la felicità comune. E dopo mille anni, cambiamo queste leggi barbare.

Parole più che mai attuali se ci vogliamo riferire alla cosmocrazia delle grandi multinazionali del Nord, la cosmocrazia dei signori feudali dell'impero della vergogna. La vergogna dei popoli sfruttati del Sud può e deve trasformarsi in forza di cambiamento, perché la coscienza collettiva è la vera molla delle spinte sovversive. Rifondare il diritto alla ricerca della felicità tentando di liberarsi dal giogo dello sfruttamento delle varie Nestlé, Monsanto, dei vari colossi bancari privati svizzeri e via discorrendo, Lula docet, per opporsi a quella che, già ai tempi della Rivoluzione Francese, Kant chiamava "L'avidità pura, l'imperialismo del vuoto, lo scopo senza scopo".

1 commento:

Claudio Verri ha detto...

Ma cos'è in definitiva la felicità?
E soprattutto, l'uomo davvero la cerca? O crede solo di cercarla e si accontenta dell'anestesia, che se anche non trova la felicità, almeno lo tiene tranquillo?
Sembrerebbe così, almeno osservando i fatti storici.. l'uomo mira alla felicità, ma la strada che ha intrapreso va nella direzione dell'autodistruzione, sia individuale che sociale che razziale. A pensarci rabbrividisco.

E se la conoscenza è potere, l'ignoranza è felicità?
E i diritti hanno diritto di esistere? O sono solo artifici dialettici per cercare di salvare qualcosa che altrimenti cercheremmo di eliminare? Mi spiego: se non esistesse il diritto alla vita, cosa ci tratterrebbe dall'ammazzare liberamente per risolvere qualche futile problema? Ma a cosa servono le rivoluzioni se poi la storia è ciclica perchè la natura dell'uomo non può cambiare?
Viviamo di illusioni, e finalmente stanno riuscendo ad addomesticarci pure quelle..
Per fortuna non esistono posti in cui scappare, se non nella fantasia: non ci resta che rimanere e combattere! ^_^