mercoledì 29 agosto 2007

Grande sonate en la majeur - Filomena Moretti

La qualità audio non è il massimo, ma è comunque un piacere ammirare Filomena Moretti mentre suona.

martedì 28 agosto 2007

Recital


Lunghi capelli corvini, un viso sbarazzino illuminato da un dolce e delicato sorriso, come delicate e affusolate sono le dita con cui pizzica la sua chitarra, ma che all'occorrenza sanno anche percuotere con carattere lo strumento.
La giovane sassarese ha stoffa, carattere, una tecnica e un virtuosismo sopraffini.
Questa brillante musicista classica risponde al nome di Filomena Moretti. Vederla e sentirla suonare è un vero piacere. Mentre suona connota col suo viso il trasporto e la passione del brano che in quel momento sta interpretando, accompagnando le note con dolci movimenti del busto. E' un tutt'uno con il suo amato strumento. Interpreta sentendo e vivendo profondamente su di sé ciò che in quel momento sta suonando, le note di pezzi con cui delizia e strega il suo pubblico.
L'ho scoperta casualmente la settimana scorsa mentre ero in Ungheria, sintonizzato su Duna TV. In quel momento stavano trasmettendo uno spezzone di un programma francese di musica classica dal titolo "Mezzo" e dedicato ai giovani interpreti. Nella registrazione che stava andando in onda ha suonato per sei intensissimi minuti "Asturias" di Isac Albeniz, che ho poi scoperto essere il suo cavallo di battaglia.
Come si fa a non rimanere affascinati da una simile soave creatura?

domenica 26 agosto 2007

Novità dalle vacanze

Cari amici, care amiche, potete vedere foto e video del mio viaggio a Budapest, come pure leggere il mio diario di viaggio ai seguenti link:


Per le foto: http://picasaweb.google.com/iacopo.stigliano/Budapest02 (possono essere viste singolarmente cliccando su di esse per ingrandirle, oppure come slideshow);

Per i video:
Per leggere il diario di viaggio:
Spero che il materiale sia di vostro gradimento.

sabato 25 agosto 2007

Massima

Il potere genera stronzi

(Robert I. Sutton)

Status quo


La voce impotente e disperata dei popoli dei Paesi del Terzo Mondo tenta ancora, dagli anni della decolonizzazione, di rendersi udibile.
Il terzo canale della TV nazionale ci ripropone, attraverso Blob, immagini di repertorio degli anni rivoluzionari (il '68 e il '77) dei grandi movimenti giovanili ed operai, quando sembrava che i vecchi tabù e le antiche ed obsolete usanze della società avessero raggiunto il loro traguardo. Guardo le immagini che scorrono di questa grande utopia da persona che quegli anni non li ha vissuti e mi interrogo su cosa sia rimasto ora di ciò che non voleva rapporti con la prepotenza e la prevaricazione del potere, di coloro che volevano cambiare il mondo senza sangue né guerra.
Ha ancora un'efficace incidenza continuare ad affrontare gli orrori e farne denuncia presso una società sazia, indifferente, disperata?
Continuiamo a prendere nota della sopraffazione e dello sfruttamento, ci schieriamo dalla parte dei deboli, individuiamo negli Stati Uniti una politica aggressiva e prevaricatrice e negli interessi delle multinazionali la causa della destabilizzazione del mondo e del suo assoggettamento all'implacabile ed ingiusto predominio del denaro. Dovremmo iniziare a rimproverarci la nostra sordità e il nostro essere stati ciechi di fronte ad avvenimenti che ci parlavano del mondo nel quale ci troviamo a vivere oggi, in questo Terzo Millennio sempre più instabile e bellicoso.
Il Tribunale Russell, negli anni '70, concentrando il suo lavoro sulla situazione dell'America Latina, ci aveva già informato trent'anni prima di Jean Ziegler col suo libro "L'impero del male" su un mondo al limite dell'incredibile per il carico di dolore, morte e disperazione che l'intreccio degli interessi economici e politici stava provocando (e continua a provocare)in America Latina, vero e proprio laboratorio della negazione dei diritti fondamentali. Una vignetta un tempo recitava: "Il mondo è rotondo, non puoiscappare". E' vero, non ci si deve illudere. Ma neanche rassegnarsi, per evitare di passare dall'entusiasmo allo scoramento, dalla passione all'indifferenza, dalla solidarietà alla solitudine.
"...Poche volte siamo riusciti a guardare qualcosa dritto davanti a noi senza che un rasoio o un coltello non venisse a svuotarci gli occhi.", recita un personaggio di un racconto di Julio Cortázar. Alcuni dei più eminenti scrittori del Novecento animati da passione ed attivismo politico avevano ricercato una "rivoluzione della letteratura e del linguaggio" che prendesse le mosse per divenire rivoluzione dei mondi, rivoluzione di tutti. Che cosa è cambiato? Le multinazionali continuano ad organizzare per il proprio tornaconto il saccheggio di qualsiasi tipo di risorse nei Paesi in via di sviluppo e la violazione dei diritti fondamentali dell'uomo che accompagna tale saccheggio. E' loro intenzione, e fa parte della loro strategia, impedire che i Paesi in via di sviluppo crescano economicamente e siano gestiti dai rispettivi popoli, sui quali cercano invece di avere un dominio totale. Gli Stati Uniti e le oligarchie locali sono autori del saccheggio e della violazione dei diritti, della strategia e della conseguenze che ne derivano. Tutti questi aspetti danno luogo a violazioni specifiche: del diritto dei popoli all'autodeterminazione, del diritto a disporre delle proprie ricchezze naturali, del diritto alla non ingerenza nelle questioni interne, del diritto al progresso economico, sociale e culturale, del diritto a prendere pienamente parte al processo e ai vantaggi dello sviluppo, del diritto a scegliere liberamente il proprio sistema economico e sociale, del diritto ad un prezzo giusto ed equo per le materie prime, del diritto a riacquistare la propria sovranità permanente sulle risorse naturali, del diritto e del dovere di ogni Statodi di eliminare il neocolonialismo e qualsiasi altra forma di occupazione e di dominio, e anche le loro conseguenze economiche e sociali.
Tutti questi diritti sono stati proclamati dalle Nazioni Unite e costituiscono nel loro insieme un sistema coerente di diritto internazionale.
Ma sappiamo bene anche che la cosmocrazia che poggia sul dominio e lo sfruttamento delle economie, per poter continuare a vivere deve necessariamente autoalimentarsi con qualcosa di più subdolo ed insinuante: il dominio e la gestione della veicolazione delle informazioni. Continuano ad esserci popoli sottomessi ogni giorno al lavaggio del cervello basato sulla tecnica più moderna dell'imperialismo che cerca e molte volte riesce a raggiungere una deformazione sistematica dei valori morali e storici più essenziali. Molti popoli ricevono una propaganda ed un indottrinamento con lo scopo di convincerli che non solamente sono popoli sovrani, ma che possono e devono prescindere da ogni punto di vista che provenga dall'esterno. Enormi moltitudini vengono così ingannate e condizionate.

giovedì 2 agosto 2007

Gli uomini più ricchi d'Italia


Una buona metà dei 13 miliardari italiani hanno accumulato ricchezze nel campo della moda e dell'abbigliamento. Il più ricco di questa schiera è senza dubbio Giorgio Armani, con un patrimonio di 3,27 miliardi di euro, senza dimenticare che produce anche profumi ed arredamento, e di recente è entrato anche nell'industria alberghiera.
Anche Leonardo Del Vecchio (il secondo uomo più ricco d'Italia) è collegato con il mondo della moda: Il suo Luxottica Group, proprietario delle catene di negozi Sunglass Hut e LensCrafters, nonché più grande produttore di occhiali al mondo, vanta contratti esclusivi con i marchi Prada e Chanel. Di recente, Del Vecchio ha firmato nuovi contratti decennali con la Tiffany, la Burberry e la Polo Ralph Lauren. (Suo figlio Claudio è proprietario dei negozi americani della Brooks Brothers).
La famiglia Benetton, vera e propria dinastia della moda italiana, è presente nella gerarchia con ben quattro suoi membri, tra cui Luciano Benetton, presidente dell’omonima ditta (con vendite pari a 1,67 miliardi di Euro) e Giuliana Benetton, sua sorella, che realizzò a mano i primi maglioni del marchio. Giuliana è una delle 10 donne miliardarie al mondo ad aver creato la propria ricchezza. Secondo i nostri ultimi calcoli, i quattro fratelli Benetton valgono in tutto 8,14 miliardi di Euro.
Mario Moretti Polegato nasce in un’importante famiglia di viticoltori, ma è la sua idea di produrre scarpe che emanano meno odori sgradevoli a catapultarlo nel mondo dei nababbi. Nel 1994 ha realizzato dei fori nelle scarpe per rilasciare il sudore. Quando la Nike ha detto di no al suo tentativo di vendere alla casa statunitense il suo brevetto, Moretti Polegato ha creato un marchio tutto suo, la Geox, che lo scorso anno ha venduto 16 milioni di paia di scarpe. Tra i clienti più affezionati c’è anche il pastore tedesco Ratzinger.
MA l'uomo più ricco in assoluto continua sempre ad essere il Cavalier Berlusconi. Adesso che non è più capo del Governo si è potuto occupare maggiormente dei suoi interessi distribuiti nei mezzi di informazione, nelle assicurazioni, nel cinema e nel calcio. Eppure Silvio dichiara, tra i beni mobili in suo possesso, due auto, se vogliamo vecchiotte, entrambe del 1992: una BMW 750 e una Mercedes 600 sel...ma neanche gli zingari girano più con quelle macchine...
Undici dei 13 miliardari non sono comunque propriamente di primo pelo, in quanto in media hanno più di 60 anni. Il più anziano è Michele Ferrero, l’ottantenne a capo dell’impero del cioccolato Ferrero, che comprende i marchi Ferrero Rocher e Nutella. Il membro più giovane della lista è il quarantottenne magnate delle telecomunicazioni Silvio Scaglia, fondatore di Fastweb. Di recente, Scaglia ha accettato l’offerta della compagnia statale svizzera Swisscom di 3 miliardi di Euro per acquistare la sua ditta di telecomunicazioni, che offre collegamenti a voce, televisivi e via Internet a banda larga singola. In questo modo, Scaglia ha ancora più contanti in tasca per comprarsi i beni di lusso prodotti dal suo paese. Magari un bel capo firmato Armani.