martedì 30 ottobre 2007

rEvolution?



La storia ci insegna che è fatta di corsi e di ricorsi, che spesso assume un andamento ondivago ed altalenante, fatto di alti e bassi, cadute e risalite, come i grafici dei bioritmi. Ci insegna che, spesso, a periodi di reazione hanno fatto seguito periodi di scardinamento e rivoluzione, spesso guidati da personaggi che all'epoca erano poco noti ed in ombra, ma che poi si sono rivelati di grande rilievo umano e politico. Spesso le rivoluzioni non sono la vittoria di un solo uomo al comando, perché ne sono artefici anche gli uomini al seguito, caratterizzati da una vita eroica, densa: uomini d'azione, spregiudicati e decisi, notevoli ed originali, bizzarri e beffardi eroi popolari. Spesso la vita - che appare inverosimile - di questi uomini si conclude in maniera tragica ed accidentale. Ma la vita di questi avventurieri ci insegna che il loro sforzo continuo è quello di restare legati, anche nelle condizioni più difficili, al movimento, all'ideale da perseguire. Persone coerenti, dalla morale dura e semplice, senza compiacimenti o narcisismi.

Il primo (e quindi NON l'unico!) dovere di un rivoluzionario è quello di fare la rivoluzione. Ragionamento scarno, semplice, essenziale, coerente.

Scriveva colui che negli anni '70 era un giovane storico, vale a dire il francese Jacques Baynac, che "la rivoluzione non è mai come un merletto o un pranzo di gala".

Concludo lasciandovi con le parole di un testo famosissimo di un pezzo del grande Bob Marley (e con un link per vedere su Youtube il video di questa canzone da un concerto). Questo blog (e soprattutto il mio cervello, che sta raggiungendo la temperatura di fusione) si prende qualche giorno di pausa. Stacco la spina per un po'. A presto.

Bob Marley "Get Up, Stand Up"

Get up, stand up: stand up for your rights!
Get up, stand up: stand up for your rights!
Get up, stand up: stand up for your rights!
Get up, stand up: dont give up the fight!

Preacherman, dont tell me,
Heaven is under the earth.
I know you dont know
What life is really worth.
Its not all that glitters is gold;
alf the story has never been told:
So now you see the light, eh!
Stand up for your rights. come on!

Get up, stand up: stand up for your rights!
Get up, stand up: dont give up the fight!
Get up, stand up: stand up for your rights!
Get up, stand up: dont give up the fight!

Most people think,
Great God will come from the skies,
Take away everything
And make everybody feel high.
But if you know what life is worth,
You will look for yours on earth:
And now you see the light,
You stand up for your rights. jah!

Get up, stand up! (jah, jah!)
Stand up for your rights! (oh-hoo!)
Get up, stand up! (get up, stand up!)
Dont give up the fight! (life is your right!)
Get up, stand up! (so we cant give up the fight!)
Stand up for your rights! (lord, lord!)
Get up, stand up! (keep on struggling on!)
Dont give up the fight! (yeah!)

We sick an tired of-a your ism-skism game -
Dyin n goin to heaven in-a jesus name, lord.
We know when we understand:
Almighty God is a living man.
You can fool some people sometimes,
But you cant fool all the people all the time.
So now we see the light (what you gonna do? ),
We gonna stand up for our rights! (yeah, yeah, yeah!)

So you better:
Get up, stand up! (in the morning! git it up!)
Stand up for your rights! (stand up for our rights!)
Get up, stand up!
Dont give up the fight! (dont give it up, dont give it up!)
Get up, stand up! (get up, stand up!)
Stand up for your rights! (get up, stand up!)
Get up, stand up! ( ... )
Dont give up the fight! (get up, stand up!)
Get up, stand up! ( ... )
Stand up for your rights!
Get up, stand up!
Dont give up the fight! /fadeout/


Link: http://it.youtube.com/watch?v=GsVkV3AZqqI

lunedì 29 ottobre 2007

Iniziamo la settimana


Buona settimana ai miei lettori!

Pensieri dall'angolo di Sibilla, www.controcorrentesatirica.com

...I politici, quando non riescono a risolvere i veri problemi, cercano come sempre un capro espiatorio. Il piccolo, quello che nessuno vedeva mai, prende improvvisamente un'importanza vitale. Il pacchetto sicurezza e il dibattito nazionale si concentrano sul problema della microcriminalità e... dei lavavetri...(Fonte: Internazionale 716 del 1 novembre 2007. Autore: KARIM METREF è nato in Algeria nel 1967 ed è in Italia dal 1998. Giornalista e scrittore, cura il sito www.letterranza.org, dedicato alla letteratura degli immigrati in lingua italiana)

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Ne “I fratelli Karamazov” di Fedor Dostoevskij l'ambientazione è la Spagna del Cinquecento, all'apice del trionfo dell'Inquisizione. Lì incontriamo il Grande Inquisitore, un cardinale la cui figura è ispirata a quella di Tomàs de Torquemada, uno dei più sadici torturatori della storia. Secondo l'Inquisitore, il desiderio di libertà non è universale. In realtà, osserva, la libertà spaventa la gente. Terrorizzati all'idea di assumersi la responsabilità delle loro scelte e tormentati dal senso di inadeguatezza, gli esseri umani preferiscono delegare le decisioni a un dittatore. Gli esseri umani, secondo l'Inquisitore, cercano istintivamente "il miracolo, il mistero e l'autorità". Ma il Grande inquisitore ha veramente ragione a proposito degli esseri umani? E davvero inevitabile che siano deboli, fatalisti e autodistruttivi? A questo punto entra in scena il messia cristiano. All'inizio del racconto di Dostoevskij, Cristo arriva in Spagna. Quando il popolo comincia a raccogliersi intorno a lui, l'Inquisitore lo fa arrestare. Rimprovera Cristo di aver rinunciato a conquistare il potere terreno. Come gli è venuto in mente di farsi uccidere? Perché non è sceso dalla croce, dimostrando la sua immortalità? Ma Cristo non si difende, e l'Inquisitore è costretto a cercare di vedere le cose dal suo punto di vista: anche le persone più crudeli si ammorbidiscono se non si reagisce alla loro rabbia. Verso la fine del colloquio, la compostezza di Cristo scuote le certezze dell'Inquisitore: comincia a sospettare che non abbia ostentato la sua vera natura perché voleva che gli uomini lo seguissero liberamente. Pensate che rivelazione: un bruto intravede la possibilità che la libertà di scelta trionfi sulla forza. [...] Da 1.400 anni, gli sciiti si battono per la libertà di pensiero, di coscienza e di culto come atto di sfida al potere dei sunniti. Dopo essere stati sconfitti sul campo di battaglia, gli sciiti hanno costruito l'epica della sconfitta e del sacrificio. È un'epica che ricorda ai credenti di essere umili perché il dissenso tiene a freno i tiranni - anche se poi l'ayatollah Khomeini ha ripreso questa filosofia travisandola. Se il primo ministro iracheno Nurial-Maliki abbracciasse l'identità sciita tradizionale e non la sua versione deviata proposta da Teheran, potrebbe dar vita a una vera rivoluzione. (Riferimento: INTERNAZIONALE 712, 28 SETTEMBRE 2O07, autore: Irshad Manji)

domenica 28 ottobre 2007


Immigrati di seconda generazione: il 60% si sente italiano


Il 60 per cento dei ragazzi immigrati di seconda generazione, ossia nati nel nostro Paese, si sente italiano, cosi' come oltre il 50% di quelli giunti nei primi cinque anni di eta'. Un dato che scende, pero', al 12% per quanto riguarda gli immigrati in eta' adolescenziale, ossia arrivati in Italia fra i 13 ed i 17 anni di eta'.

I dati evidenziano come l'eta' dei giovani all'arrivo, piu' che il Paese d'origine, e' determinante nell'orientare, in linea di tendenza, le traiettorie ed i percorsi di inserimento nel contesto economico e socio-culturale locale.

L'essere nati o arrivati in Italia in eta' precoce conta, infatti, anche nella capacita' di stringere rapporti con i coetanei italiani, con i quali il 62% dei giovani di seconda generazione afferma di fare facilmente amicizia, mentre e', invece, piu' difficile per il 70% giunti in eta' adolescenziale. Se si guarda alle nazionalita' di provenienza sono i giovani cinesi quelli che dichiarano maggiori difficolta' di rapporti nel fare amicizia con i coetanei italiani.


Di questo ed altro si è discusso ieri in occasione della Festa delle Culture, tenutasi al Palatenda di Castel Maggiore. Insieme ad un torneo di calcio antirazzista, la presentazione del Consiglio Comunale degli Stranieri a Castel Maggiore da parte dell'Assessorato all'Immigrazione, spazi per bambini con musiche ed animazioni dalla Sri Lanka, dimostrazioni di massaggio ayurvedico, letture e l'argomento "Bullismo ed Immigrazione", affrontato con un progetto video dall'Istituto Tecnico Commerciale Keynes di Castel Maggiore (dove negli ultimi anni sono cresciute le iscrizioni di studenti stranieri), si è tenuta una Tavola rotonda dal titolo "Identità di genere e generazioni", alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni Jeunesse Marocaine, Arcimondo, Crossing, Annassim, con il coordinamento di Maria Chiara Patuelli per l’Osservatorio delle Immigrazioni della Provincia di Bologna.


Ha concluso la serata una bella e buona degustazione di cibi dal Marocco e dallo Sri Lanka, accompagnata da musiche del Mozambico con il cantautore e musicista Fernando Vasco Chironda.

venerdì 26 ottobre 2007


Silenzi dell'anima e dei sentimenti, isolamento, indifferenza, scoramento, muri di gomma. Corriamo e non ci soffermiamo, corriamo in un mondo che è sempre più occupato ad accumulare e contare denaro, piuttosto che essere interessato alla vera essenza di cose profonde.


Questo è uno spazio che mi sono ricavato e sul quale riverso con grande frequenza un sacco di cose. Questo spazio è diventato una mia protesi, una proiezione della mia Weltanschauung verso l'esterno, un luogo sperato di condivisione. Sono profondamente legato a questo spazio, anche se spesso mi interrogo sulla sua reale importanza, sulla sua reale utilità. Il tempo trascorre, le giornate uggiose sono arrivate ed iniziano a rodere e a minare il mio umore. Senso di inutilità.


Riflettevo sull'indifferenza del mondo.

"Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. L’indifferenza è il peso morto della storia. È la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti". (Sembra proprio una frase di Antonio Gramsci, eh? E invece no. E' strano, vero? E' un passo del Vangelo di Matteo)

Finchè qualcosa di grave non ci tocca da vicino, potrebbe cadere il mondo, noi ci spostiamo di quel tanto, da non rimanerne coinvolti. Sarà pure un meccanismo di difesa, ma l'indifferenza è anche un atteggiamento che incrina la convivenza civile e logora il mantenimento di una coscienza civile non subordinata all’indifferenza di turno.

Diffida dell'uomo a cui piace tutto, di quello che odia tutto e, ancora di più, di colui che è indifferente a tutto. (Johann Kaspar Lavater)

Preferisco gli errori dell'entusiasmo all'indifferenza del discernimento. (Anatole France)

Provo per te un'indifferenza che sfiora l'avversione. (Robert Louis Stevenson)

Nell'autunno di un anno fa scrissi questa poesia:


Soffermati talvolta ad ascoltare il suono del tuo silenzio.


Siedi
Ancora una volta
Nel tuo studiolo.

Ancora una volta
Fuggi da coloro che
Dicono: sei un'isolazionista,
Corri a rintanarti
Nella piccola torre eburnea.

Ma tu vai a spiegar loro che
Hai provato attimi d'amore universale.

Siedi,
E sintonizza il tuo respiro
Al battito del cuore,
Al flebil moto della fiamma della candela,
Al vento.

Inchiostro e sudore,
Gli ingredienti del tuo processo creativo.
Scrivendo comunichi,
Comunicando sopravvivi
Un giorno di più.

Perpetuo il punto interrogativo comanda
Interrogandoti sul senso di ciò che stai compiendo,
Se c'è un senso all'indifferenza e alla sordità.


Buon weekend e buona vita a tutti.

giovedì 25 ottobre 2007

Finalmente! Levi fa marcia indietro

Levi corregge il ddl: 'Nessuna registrazione per i blog'. Presentato in commissione cultura alla Camera un emendamento che esclude qualsiasi volonta' di 'registrare' e controllare i siti che non fanno informazione su base imprenditoriale.


Il sottosegretario con delega all' editoria, Ricardo Levi, avvia l'esame del ddl di riforma del settore con un'audizione davanti alla commissione Cultura della Camera, e mette fine alle polemiche di questi giorni sul controllo del governo sui 'blog', depositando il testo di quello che diventera' un emendamento che esclude qualsiasi volonta' di 'registrare' e controllare i siti che non fanno informazione su base imprenditoriale.


La risposta di Levi alle polemiche aperta dal blog di Beppe Grillo, e' un comma aggiuntivo all' articolo 7 del ddl, che esclude i blog "dall'obbligo di iscrizione al Roc (il registro degli operatori della comunicazione tenuto dall' Agcom)" non utilizzando il temine inglese ("usarlo in testo di legge sarebbe stato un problema") ma indentificandoli con la formula "i soggetti che accedono ad internet o operano su internet in forme o con prodotti, come i siti personali o ad uso collettivo che non costituiscono un'organizzazione imprenditoriale del lavoro''. Il sottosegretario, pur ribadendo la volonta' del governo di mettere ordine nel settore degli incentivi all' editoria, ha sottolineato che "non vogliamo spegnere voci ed attentare al pluralismo''.

Riporto...

...ma non commento.


Ecco un articolo pubblicato dal quotidiano "La Stampa" riguardante un discorso di Bush su Cuba.


Scoperta l'area dell'ottimismo nel cervello


Svelate per la prima volta le zone del cervello che «governano» l'ottimismo. Non a caso sono coinvolte anche nella depressione. Sono la corteccia rostrale anteriore cingolata e l'amigdala, aree già note per avere un ruolo prioritario nell'emotività. La scoperta, pubblicata sulla rivista «Nature», è stata fatta da un'equipe di neurologi della New York University coordinata da Elizabeth Phelps.

I neurologi hanno analizzato con la risonanza magnetica funzionale (fMRI) l'encefalo di un gruppo di volontari mentre venivano impegnati a immaginare eventi futuri possibili, positivi o negativi, come la vittoria di un premio o la fine di una storia d'amore. I pensieri positivi, hanno notato i ricercatori, scatenano l'attività della corteccia rostrale anteriore cingolata e dell'amigdala e, ha rivelato Phelps, tanto più l'ottimismo è un tratto distintivo della persona esaminata, tanto maggiore è il grado di attività di queste aree neurali.

Bertold Brecht, poesie contro la guerra



Generale, il tuo carro armato
è una macchina potente

Spiana un bosco e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.

Generale, il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.

Generale, l’uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.


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Mio fratello era aviatore
Un giorno ricevette la cartolina.
Fece i bagagli, e andò via,
Lungo la rotta del sud.

Mio fratello è un conquistatore.
Il popolo nostro ha bisogno
Di spazio. E prendersi terre su terre,
Da noi, è un vecchio sogno.

E lo spazio che si è conquistato
È sui monti del Guadarrama.
E’ lungo un metro e ottanta
E di profondità uno e cinquanta…


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CHI STA IN ALTO DICE: PACE E GUERRA
Sono di essenza diversa.
La loro pace e la loro guerra
son come vento e tempesta.
La guerra cresce dalla loro pace
come il figlio dalla madre.
Ha in faccia
i suoi lineamenti orridi.
La loro guerra uccide
quel che alla loro pace
è sopravvissuto.

[...] Aspetterò la notte , se potrò vivere ancora, per andarmene un po' a piedi sulla strada maestra che attraversa il nostro villaggio, avvolto nella mia dorata solitudine, allo scopo di capire perchè devo morire. [...] Nessuno confessa a se stesso che questa guerra non somiglia a nulla, che nulla vi ha un senso, che nessuno schema vi s'adatta , che si tirano solennemente dei fili, i quali non sono più legati alla marionette. [.....]

("Pilota di guerra", Antoine de Saint-Exupéry)

My Eyes Keep Me in Trouble


(R.L. Burnside)


Remember this man through his music


My eyes keep me in trouble
I want every woman I see
My eyes keep me in trouble
I want every woman I see
Ahh you pretty women kill me
You're gonna get poor me
Now I want women on my left
Women on my right
Women all day
Women all night
I want to love pretty women
That is a natural fact
Natural fact
I want to love pretty women
Love 'em till their hair turns back
Now when you see me comin'
Raise your window high
Now when you see me comin'
Raise your window high
She's got a bad old man
And I'm too young to die
My eyes keep me in trouble
I want every woman I see
My eyes keep me in trouble
I want every woman I see
Ahh you pretty women kill me
You're gonna get poor me

mercoledì 24 ottobre 2007

Notizie sparse



I primi elogi di Donald Tusk, vincitore delle elezioni di domenica in Polonia, sono andati ai due personaggi che i gemelli Kaczynski esecravano in modo speciale: Lech Walesa, fondatore di Solidarnosc negli Anni Ottanta ed ex Presidente della Repubblica, e Wladyslaw Bartoszewski, ministro degli Esteri nel 1995, eroe della seconda guerra mondiale, internato a Auschwitz fra il 1940 e il 1941, combattente nell’insurrezione di Varsavia, militante di Solidarnosc.
Ambedue incarnano la storia terribile e coraggiosa della Polonia moderna: l’invasione tedesca, i campi di sterminio hitleriani, l’insurrezione antinazista a Varsavia, la lunga resistenza ai totalitarismi.
Settant'anni di storia erano stati rinnegati dai fratelli Kaczynski, che in mente avevano un unico sogno ossessivo: riscrivere la storia deturpandola, denunciare la Germania come segreta vincitrice dell’ultimo conflitto, vendicare le sofferenze della nazione restituendole una grandezza smisurata e del tutto irrealistica. La Quarta Repubblica annunciata dai gemelli aveva pretese messianiche, era cattolico-integralista, s’immergeva in cicliche crociate moralizzatrici contro chiunque si presentasse come diverso (diverso in quanto gay, o pensatore indipendente, o estimatore di scrittori anticonformisti come Kafka, Gombrowicz, Dostoevskij).
Era una Polonia incapace di nutrir dubbi su se stessa e i propri antichi nemici. Come se non ci fossero stati in Europa, nel frattempo, riconciliazione e apprendimento di un diverso modo di esser patria, Stato. L’invenzione di una nazione assolutamente sovrana, mai artefice e sempre vittima della storia, è scaturita da quest’ubriacatura mentale e politica. Bartoszewski, che ha scritto sulle azioni eroiche dei polacchi in favore degli ebrei durante il genocidio ma anche sulle loro indifferenze, era un avversario pericoloso.
Gli elettori polacchi hanno mandato a casa un regime che ha usato due anni di arbitrio per rovinare non solo il prestigio nazionale ma anche il farsi dell’Europa.
L’ostilità spasmodica che i Kaczynski nutrono per l’Europa è il primo mostro che sarà debellato, anche se uno dei due gemelli, Lech, resterà alla Presidenza della Repubblica fino al 2010, con vasti poteri di veto. Comunque potrebbe esserci il ritiro dei soldati dall’Iraq, e un negoziato sullo scudo antimissile americano che non trascurerà esigenze e riserve di altri governi europei.
Di quest’Europa, i Kaczynski hanno mostrato di non capire nulla. Hanno fatto finta che fosse una confederazione di Stati rimasti immutati, sovrani come nell’epoca precedente la fine delle due guerre mondiali, e con estrema disinvoltura hanno sistematicamente idolatrato l’indipendenza totale della nazione, presentandola come libertà da influenze esterne. Al pari dell’Inghilterra, ma senza i suoi costumi democratici, si sono aggrappati al diritto di veto, hanno paralizzato i lavori sulla costituzione, hanno scelto di restar fuori dalla Carta dei diritti fondamentali, che tutti gli altri governi dell’Unione son pronti a considerare giuridicamente vincolante.
Quello che i Kaczynski non avevano compreso, della storia recente d’Europa, è la sua ragion d’essere profonda. Non avevano compreso che l’avventura era nata da una critica radicale degli Stati ottocenteschi, delle insolenze nazionalistiche sfociate in due guerre rovinose per il continente, dei rapporti di forza fondati su Stati che si equilibrano l’un l’altro ostilmente (la cosiddetta balance of power). Era anche nata dalla consapevolezza che non s’imponeva solo una laica separazione tra fede e politica, ma anche una netta separazione fra cultura e politica, magistratura e politica, economia e politica: separazioni che i Kaczynski hanno sprezzato. La Carta europea dei diritti e la protezione delle minoranze non è un ornamento recente dell’Unione: si riconnette al come e al perché della sua fondazione.

La Polonia del ressentiment apparsa negli ultimi anni ha somiglianze impressionanti con l’Italia che Berlusconi ha cambiato, plasmato. Anche da noi ci sono forze di destra che speculano sul ressentiment e costruiscono sul rancore, il vittimismo, l’invenzione della realtà. Anche queste forze hanno potere sui mezzi di comunicazione, usano l’anticomunismo come arma per tacitare ogni critica, sono sospettose verso le separazioni molteplici che la laicità insegna. Anche in Italia l’integralismo cattolico ha accresciuto il proprio peso, profittando della politica divenuta campo di battaglia fra amici e nemici mortali.

Non tutto s’aggiusterà presto a Varsavia. Perché Lech Kaczynski resta capo dello Stato. Perché l’ex Premier gemello ha influenze forti su numerosi centri di potere, anche nei servizi segreti. È probabile che Tusk avrà bisogno dei postcomunisti di Aleksander Kwasniewski, per poter opporre ai veti presidenziali la maggioranza di tre quinti richiesta in Parlamento. Ma il ritorno in Europa può riprendere. Soprattutto se la Polonia capirà di non abitare più i primi del Novecento, e accetterà di esser figlia della storia europea postbellica e del suo saggio correggersi e ravvedersi.

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Norme sui blog. Resteranno le norme attuali?

Il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni intende lasciare immutate le attuali norme su internet. Parlando delle norme sull'editoria on-line contenute nel decreto di legge sull'editoria, che stanno allarmando i blogger, Gentiloni ha sottolineato che "la formulazione attuale della nuova legge è talmente generica che potrebbe prestarsi a interpretazioni sbagliate: forse la cosa migliore sarebbe quella di lasciare le cose così come stanno".

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La Turchia respinge il cessate il fuoco offerto dal Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) e ottiene il sostegno del governo di Baghdad contro i ribelli curdi attivi nel nord dell'Iraq.

Intanto, Ankara continua ad ammassare truppe lungo il confine con il Kurdistan iracheno, mentre i combattenti curdi peshmerga controllano il versante iracheno, e non esclude la possibilità di un'incursione congiunta con gli Stati Uniti. "Il cessate il fuoco è possibile tra stati e forze armate regolari. Il nostro problema è che abbiamo a che fare con un'organizzazione terroristica", ha detto il ministro degli Esteri turco, Ali Babacan, nella conferenza stampa congiunta tenuta a Baghdad con l'omologo iracheno, Hoshyar Zebari. Il Pkk aveva annunciato ieri di essere pronto a un cessate il fuoco unilaterale "se l'esercito turco rinuncia ad attaccare le nostre posizioni, abbandona i progetti di incursione e si impegna per la pace".
Da parte sua l'Iraq ha annunciato che collaborerà con la Turchia per far fronte alla "minaccia" posta dal Pkk, sottolineando tuttavia la complessità della crisi e auspicando che Ankara non lanci l'incursione, che potrebbe destabilizzare l'unica zona relativamente tranquilla del Paese. Prima di raggiungere Londra, il premier turco ha ipotizzato il coinvolgimento Usa in una possibile offensiva militare nel Kurdistan iracheno. "Il Segretario di Stato americano (Condoleezza) Rice mi ha chiamato, ho capito che era in ansia e che intende fare un'operazione congiunta contro il Pkk nel nord del Iraq", ha detto alla stampa. Ipotesi accreditata anche dal leader curdo Mahomud Osman, parlamentare a Baghdad, secondo cui "è ormai cosa fatta l'accordo tra Usa e Turchia per condurre operazioni congiunte" nel nord del Paese per smantellare le basi dei separatisti curdi. Elicotteri militari hanno trasportato due notti fa unità da combattimento turche dopo l'arrivo, il giorno prima, di decine di veicoli militari con soldati e armi. La stampa turca ha inoltre riferito di aerei da combattimento F-16 pronti a intervenire nel nord dell'Iraq. Sul fronte iracheno, i peshmerga controllano le centinaia di autovetture che attraversano il ponte che collega il sud della Turchia con il nord dell'Iraq. La situazione si è aggravata dopo gli scontri di domenica scorsa nella provincia di Hakkaria, nella regione sud-orientale turca vicino al confine iracheno, costati la vita a 16 militari e 32 ribelli. Altri otto soldati sono stati dati per dispersi dall'esercito, ma il Pkk ne ha rivendicato il sequestro. "Vengono trattati bene - ha detto un portavoce dei ribelli - non faremo loro del male". Il portavoce ha sottolineato che i militari sono trattati come prigionieri di guerra.

Intanto, il parlamento del Kurdistan si riunirà per discutere dell'eventualità dell'intervento armato delle truppe turche all'interno dei territori della provincia autonoma del Kurdistan iracheno.

Libertà: un buon bottino




...Molti uccelli praticano il volo ondulato: rapide serie di colpi d'ala si alternano a periodi di pausa...


...A vederlo volare con la velocità che gli è caratteristica, viene da pensare che il nibbio sia uno dei rapaci più coraggiosi e battaglieri...

...L'aquila reale riveste un ruolo molto importante nella storia della simbologia europea. Per i greci era un simbolo di Zeus, colei che ne rispecchiava i valori fondamentali. Il fatto che simboleggiasse il padre degli dei fece sì che i romani la scegliessero come emblema fin dai tempi della repubblica. L'aquila verrà poi spesso ripresa da tutte le nazioni che vorranno emulare l'immagine di Roma...Dante la riporta nel sesto canto del paradiso e ne innalza i valori...Oggi è usata come simbolo di fierezza, nobiltà, divinità e orgoglio...

...Gyps fulvus (binomen) est avis familiae Accipitridarum quae Europam, Africam et Asiam habitat...


L'aria fresca e cristallina, quasi pungente, sbuffi di nuvole soffici, il soffio del vento mi hanno fatto pensare al volo libero di liberi rapaci. Inizio a volare con l'immaginazione, con questa mia voglia di libertà e di percorrere spazi ampi e sconfinati, osservando il mondo dall'alto, e mi vedo anch'io con un paio d'ali nel vento. E ripenso ai versi de "La Tua Libertà", una delle mie canzoni preferite di Guccini.

martedì 23 ottobre 2007

clEMENTE MASTELLA DA CEPPALONI


Se davvero Antonio Di Pietro contava di spingere Clemente Mastella alle dimissioni, è rimasto deluso. Il Guardasigilli rimane al suo posto, con la fiducia del premier, e il governo si salva dall’ennesimo passaggio a rischio in Senato. «Non lavoro per farlo cadere, ma per rafforzarlo», spiega il ministro per le Infrastrutture.


News



L’America tesse la tela dell’incursione contro il Pkk, un’operazione che la Turchia è pronta a compiere in tempi brevi, e il Pentagono a sostenere.
L’obiettivo congiunto di Turchia e USA è triplice: far tacere le armi del Pkk, ottenere il rilascio dei soldati turchi catturati e accettare di cooperare ad una operazione congiunta con Ankara. Poche ore dopo il Pkk annunciava il cessate il fuoco, ma i soldati turchi sono ancora sequestrati.
L’ipotesi è quella di una partecipazione di forze speciali americane all’intervento contro il Pkk.
Quello che si profila è dunque un blitz contro le basi del Pkk nel Nord dell’Iraq frutto di una cooperazione a tre: Ankara metterà truppe e elicotteri, i curdi iracheni forniranno l’intelligence e il Pentagono affiancherà l’operazione con unità simili a quelle che operano al confine fra Afghanistan e Pakistan. Il piano militare è pronto e l’amministrazione Bush sta conducendo un intenso pressing su Talabani per indurlo ad accettare la ripetizione di quanto avvenuto spesso fra il 1991 e il 2001: incursioni turche contro il Pkk con il tacito sostegno dei curdi iracheni. «Il nostro interesse è mettere a tacere i terroristi del Pkk - spiega McInturff, portavoce della Rice - con una soluzione che limiti al massimo il numero delle vittime civili» ovvero resti limitata alle aree impervie dove il Pkk ha le basi. Ma non è tutto, fonti diplomatiche ad Ankara fanno sapere che Erdogan ha chiesto alla Rice anche il blocco dei canali finanziari del Pkk e l’arresto dei leader che mandano ordini dall’Europa. In attesa dell’avallo di Talabani, presidente iracheno e leader curdo, Erdogan valuta con i generali l’impatto di un intervento congiunto con gli americani.



Secondo l’UE sono illegali le norme che tengono la Volkswagen sotto controllo statale.
E' passata la linea della Commissione europea, che il 4 marzo 2005 aveva portato la Germania davanti alla Corte di Giustizia europea. La 'Golden share' che in Germania protegge la Wolkswagen da tentativi di scalata, riservando allo Stato federale ed al Land di Bassa Sassonia due rappresentanti ciascuno nel Consiglio di sorveglianza dell'azienda e limitando al 20% il massimo dei diritti di voto (a prescindere dalla quota azionaria detenuta, con la minoranza di blocco al 20%), è per l’UE contraria alla libera circolazione dei capitali.
La Corte di Lussemburgo fa notare che, grazie a queste disposizioni, lo Stato federale ed il Land della Bassa Sassonia esercitano, con un investimento inferiore rispetto a quanto previsto dal diritto comune, un'influenza sostanziale nella società Volkswagen. Insomma, avrebbero l'ultima parola sull'azienda senza dover pagare quanto sarebbe chiesto a capitali privati.
Le restrizioni alla libera circolazione dei capitali, ha sentenziato la Corte di Lussemburgo, non sono giustificate da interessi legittimi. Se così fosse, sarebbero autorizzate a livello comunitario. Ma non si vede, allo stato dei fatti, perché queste disposizioni siano necessarie al perseguimento dell'obiettivo della tutela dei lavoratori, alla tutela degli azionisti di minoranza o alla difesa dei posti di lavoro generati dall'attività della Volkswagen.

W.B. Yeats - I have spread my dreams under your feet














lunedì 22 ottobre 2007

Rassegna stampa


LA GUERRA TRA CURDI E TURCHI E' INIZIATA
I guerriglieri curdi hanno dato fuoco alle polveri attaccando una colonna di militari turchi, dopo essere calati sul territorio di Ankara dalle loro basi nell’Iraq settentrionale.
Dodici soldati sono morti e altri 16 feriti.
Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk) ha annunciato di aver preso diversi militari turchi in ostaggio. I generali di Ankara, che da giorni stavano gonfiando i muscoli sulla delicata frontiera, hanno scatenato una rappresaglia a colpi d’artiglieria bombardando le basi della guerriglia curda in territorio iracheno, ma senza fare vittime.
Nella notte fra sabato e domenica un consistente gruppo di armati del Pkk ha oltrepassato la frontiera con la Turchia lanciando un clamoroso attacco nei pressi del villaggio di Daglica, nel sud-est del Paese. I curdi sostengono che una colonna militare di Ankara stava per penetrare nel territorio iracheno e quindi hanno attaccato per primi. Non è chiaro se i soldati turchi siano morti sopra un ponte fatto saltare per aria, oppure sorpresi nella notte nelle loro postazioni. In ogni caso 12 sono stati uccisi, 16 risultano feriti e altri sarebbero spariti nel nulla. Teatro della battaglia la regione montuosa di Hakkari che confina sia con l’Iraq sia con l’Iran. «Gli scontri sono stati intensi e oltre a uccidere un gran numero di soldati abbiamo fatto anche dei prigionieri», ha sostenuto Abdel Rahman al Chadirchi, responsabile degli Affari esteri del Pkk. Il capo del gruppo secessionista parla da Irbil, roccaforte curda nel nord dell’Iraq. Il ministro della Difesa turco, Vecdi Gonul, ha però smentito che i miliziani del Pkk abbiano preso degli «ostaggi» turchi.
Dopo il micidiale attacco l’artiglieria di Ankara si è scatenata contro 63 sospetti obiettivi del Pkk in territorio iracheno. Inoltre 32 uomini del movimento curdo sarebbero stati uccisi secondo lo stato maggiore turco. Il colonnello Hussein Rashid, delle guardie di confine irachene, ha confermato che il bombardamento è iniziato alle 7 del mattino, l’alba in Italia, ma che gran parte dei proiettili sono finiti su zone disabitate vicino al villaggio di Yuksekova. La popolazione curda dell’area ha cercato rifugio terrorizzata, ma non si segnalano vittime fra i civili. Sembra che sia stato colpito un ponte strategico tagliando così in due le postazioni del Pkk nella zona.

DE MAGISTRIS: "LA MIA VITA E' A RISCHIO"
Rischio le pallottole ed il tritolo, ed il rischio è di tornare all'epoca fascista: sono alcune delle espressioni usate dal pm di Catanzaro Luigi De Magistris in interviste che compaiono oggi sui principali giornali italiani. A De Magistris ieri è stata tolta l'inchiesta Why Not a seguito dell'avocazione disposta dalla Procura generale del capoluogo calabrese. Il pm afferma che in questo momento rischia e che si trova sotto tiro da quando ha iniziato ad indagare sui finanziamenti pubblici europei. "Da allora - afferma - è scattata la strategia delle manine massoniche". De Magistris afferma anche il procuratore aggiunto di Catanzaro Salvatore Murone è uno dei "principali responsabili" del suo isolamento istituzionale "oltre che uno degli autori del contrasto nei miei confronti all'interno dell'ufficio giudiziario".
De Magistris, dopo l'avocazione disposta ieri, ritiene che il rischio sia di tornare ad "un ordinamento giudiziario gerarchizzato proprio dell'epoca fascista", e che il segnale che è stato lanciato è quello che la magistratura non può più indagare in alcune direzioni. Il pm, infine, ha anche sostenuto che l'inchiesta Why not era ormai in dirittura d'arrivo e che entro dicembre avrebbe chiuso la parte principale.
Al centro dell'avocazione, secondo quanto si è appreso, la richiesta di trasferimento cautelare d'ufficio avanzata al Csm dal ministro della Giustizia, Clemente Mastella, e la successiva iscrizione dello stesso ministro nel registro degli indagati proprio per l'inchiesta Why Not che riguarda un presunto comitato d'affari con sede a San Marino che avrebbe gestito in maniera illecita i finanziamenti comunitari e statali giunti in Calabria. Iscrizione, ha specificato oggi una fonte autorevole del palazzo di giustizia, nella quale, comunque, non viene ipotizzata la violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete. Secondo il procuratore generale facente funzioni Dolcino Favi, un passato da pm nei processi d'appello per le stragi mafiose di Capaci e via D'Amelio, l'incompatibilità di De Magistris è legata alla richiesta di trasferimento cautelare d'ufficio che è stata fatta nei suoi confronti dal ministro Mastella. Di fatto, è la tesi della procura generale, nel momento in cui il Guardasigilli ha chiesto il trasferimento di De Magistris, quest'ultimo avrebbe dovuto astenersi dal proseguire l'indagine.
Il fatto che ciò non sia avvenuto e che il ministro sia poi finito nel registro degli indagati, sarebbe la tesi della Procura generale, ha fatto scattare l'incompatibilità prevista dall'art. 372 del codice di procedura penale che porta all'avocazione. La valutazione del caso è stata fatta dal procuratore generale dopo che si è appreso che il ministro della Giustizia é stato iscritto nel registro degli indagati. Registro nel quale sono riportati anche i nomi, tra gli altri, del presidente del Consiglio, Romano Prodi, di esponenti politici del centrodestra e del centrosinistra e di imprenditori. La prima reazione di De Magistris alla notizia dell'avocazione è stata di sorpresa, visto che "non ho ricevuto alcuna notifica". Ma poi, col passare dei minuti sono subentrati anche altri sentimenti. "Ancora una volta vengono rese pubbliche a mezzo stampa notizie riservate che riguardano il mio ufficio, le mie indagini, e la mia persona". Il pm si è spinto oltre: se è vero quello che è stato scritto, è stato il suo commento, "ci avviamo al crollo dello stato di diritto, registrandosi anche, nel mio caso, la fine dell'indipendenza e dell'autonomia dei magistrati quale potere diffuso". De Magistris ha anche annunciato che intende esercitare tutti i diritti previsti contro il provvedimento e di attendere, "magari anche a mezzo stampa, di sapere se ci sono ancora le condizioni per fare questo lavoro in Calabria e nel Paese". Di certo non ha intenzione di mollare ed intende andare avanti nel suo lavoro. La notizia dell'inchiesta tolta a De Magistris, come era prevedibile, ha scatenato le reazioni dei comitati nati a sostegno del magistrato e della sua permanenza a Catanzaro, oltre che di alcuni parlamentari.
Minare lo Stato di diritto potrebbe anche portare al capolinea il governo in carica.

QUALCHE IMBECILLE A PIACENZA EMULA IL GESTO ALLA FONTANA DI TREVI
A Piacenza qualcuno ha voluto imitare il vandalo che ha tinto di rosso la Fontana di Trevi, colorando dello stesso colore una piccola fontana assai meno importante del capolavoro romano, essendo stata costruita appena un anno fa, ma con lo scopo di suscitare in parte lo stesso clamore. Intanto a Roma la Digos ha denunciato il "futurista", è un 54enne vicino a un consigliere di An che però si dice estraneo: "Gli somiglio, è uno scambio di persona".
Graziano Cecchini è stato denunciato per danneggiamento. Secondo quanto si è appreso, il 54enne non era solo al momento del gesto dimostrativo. Con lui c'erano almeno altre due o tre persone appartenenti alla destra capitolina e, sembra, legati ad un consigliere comunale di An.

IL MINISTRO GENTILONI INTERVIENE SUL DDL PRODI-LEVI
Il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, prende carta e penna _ virtuali - per scrivere sul suo blog che il ddl editoria - che inizia la prossima settimana il suo iter alla Camera - contiene «un errore da correggere», ovvero la norma a suo avviso ambigua sull'iscrizione al Roc per i blog. Dopo le proteste di Beppe Grillo, Giuseppe Giulietti di Articolo 21 e di numerosi blogger, arriva dunque l'apertura di Gentiloni sulla norma contenuta nel disegno di legge proposto dall'imbecille prodiano Riccardo Levi.
Un ddl che ancora non ha iniziato il suo iter, ma è già oggetto di polemiche e discussioni che preludono ad emendamenti. Gentiloni interviene duramente nella polemica aperta da Beppe Grillo. «L'allarme lanciato da Beppe Grillo e ripreso da molti commenti al mio blog è giustificato», scrive il ministro. A suo avviso il ddl «va corretto perch‚ la norma sulla registrazione dei siti internet non è chiara e lascia spazio a interpretazioni assurde e restrittive». Il presidente della Fieg, Boris Biancheri pensa che il settore dell'informazione su Internet ha bisogno di una disciplina, ma non di subire limitazioni. «Se si tratta solo di una registrazione - sostiene - può rientrare in una visione ordinata di un settore cresciuto in modo spontaneo e che ha raggiunto dimensioni che hanno senza dubbio bisogno di una disciplina. Ma non vorrei che fosse il preludio di un sistema di imposizione anche fiscale là dove invece la fortuna stessa della rete e la sua crescente importanza nella vita sociale vengono dal fatto che si tratta di un sistema gratuito».
Anche oggi comunque Grillo non rinuncia a dire la sua in merito e annuncia che, in data da definire, dedicherà il prossimo V-day all'informazione. Il comico insiste: «Questa legge va cancellata» sollecitando in serata una decisa replica del sottosegretario Levi: «Ho già detto e ripetuto che, con il disegno di legge di riforma dell'editoria, non avevamo e non abbiamo alcuna intenzione di limitare la libertà di espressione attraverso Internet ed i blog»: risponde Levi. Ed ha aggiunto: «Per ogni legge il passaggio parlamentare è l'occasione per migliorare i testi e, quando necessario, chiarire gli eventuali punti ambigui». La prossima settimana il sottosegretario sarà alla commissione cultura della Camera per una prima discussione del ddl. «Credo che già in quell'occasione potremo trovare una soluzione che chiarisca ogni problema», ha aggiunto.

ALLARME OCSE PER L'AUMENTO DEI PREZZI DEGLI ALIMENTARI
Prezzi in crescita fino al 50% per gli alimentari: è la previsione dell'Ocse per i prossimi anni. I rincari rigurderanno beni primari come carne, grano e formaggi. A causare questa impennata saranno le riforme di politica agricola, la domanda di cibo nelle economie emergenti e l'espansione dei biocarburanti a livello globale. In particolare i prezzi della carne dovrebbero aumentare del 20%, quelli del formaggio invece del 50%.
A lanciare l'allarme è stato il direttore del commercio e dell'agricoltura dell'Ocse, Stefan Tangermann, che al Forum internazionale dell'agricoltura organizzato a Cernobbio da Coldiretti e Studio Ambrosetti ha detto che i rincari sono legati a condizioni congiunturali come i cambiamenti climatici, i cali produttivi, i bassi livelli delle riserve, ma anche a fattori di lungo termine.
Le proiezioni sull'andamento dei prezzi dei cereali fino al 2016 indicano che il frumento si attesterà sui 180 dollari a tonnellata e il riso sui 320 dollari a tonnellata.
Per quanto riguarda carne e latticini, le previsioni danno la carne bovina a quota 300 dollari al quintale, la carne di maiale a 160 dollari al quintale, la carne di pollo a 170 dollari al quintale, il burro a 220 dollari al quintale, il latte in polvere sui 250 dollari al quintale.
Naturalmente questi aumenti avranno ripercussioni notevoli sui prezzi al dettaglio e sulle tasche dei consumatori.

VINCE L'ESTREMA DESTRA IN SVIZZERA
Mentre in Polonia Piattaforma Civica trionfa consacrando i liberali e staccando di dieci punti, mandandolo a casa, Jaroslaw Kaczynski, in Svizzera trionfa la destra nazionalista e antieuropea. Il partito dell'Unione democratica di centro (Udc) del ministro della Giustizia Christoph Blocher ha vinto le elezioni legislative ottenendo il 28,8% delle preferenze. Battuti i socialisti (Ps), cui vanno il 19,3% dei voti, e il Partito liberale radicale (15,8%). Riduzione delle tasse, lotta alla criminalità straniera e rifiuto dell'Unione Europea al centro del programma dell'Udc.
Tra le altre formazioni politiche, il Partito popolare democratico avanza leggermente (+0,5% al 14,7 %). Netto rialzo invece dei Verdi, che passano dal 7,7 al 9,5%.
"Votano per noi coloro che non vogliono aderire all'Unione Europea, che sono a favore di tasse più basse, che chiedono più sicurezza e meno criminali stranieri", ha spiegato il presidente dell'Udc Ueli Maurer alla televisione svizzera, annunciando la vittoria del partito, che ha fatto registrare un record storico di consensi. Un trionfo segnato da una campagna elettorale dai toni forti, incentrata soprattutto sulla lotta alla criminalità straniera e riassunta da un discusso manifesto che ritraeva tre pecore bianche che cacciavano dalla bandiera svizzera una pecora nera.

domenica 21 ottobre 2007

Vogliono imbavagliare la rete!


Il decreto legge Prodi-Levi prevede che chiunque abbia un sito debba metterlo sul Roc dell’autorità delle comunicazioni, produrre certificati e pagare soldi anche se non lo fa a fini di lucro. Il 99% dei blog chiuderebbe. Il restante 1% risponderebbe, in caso di reato, di omesso controllo e incapperebbe negli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica, galera sicura. Se questa legge passa, sarà la fine della Rete in Italia. Grillo: «Io sarò costretto a trasferirmi in un Paese democratico». In poche parole, vogliono oscurare i blog con un sistema ridicolo e paradossale che mette fine alla grande importanza dell'informazione che arriva da internet e, appunto, dai blog.

Tassare anche internet: l'articolo 7 del disegno di legge sull'editoria prevede infatti l'iscrizione obbligatoria al Roc, il registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale su Internet. Nel mirino il ddl del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Franco Levi, che vuole riordina il settore dell'editoria. Ma non c'è solo Beppe Grillo contro. Già una parte della maggioranza (Verdi, Di Pietro e Comunisti in testa) chiede emendamenti al provvedimento che mercoledì inizierà il suo iter alla Commissione Cultura della Camera, proprio con un'audizione di Levi. Grillo sostiene che il testo è stato scritto ''per tappare la bocca a Internet'' e a suo avviso se dovesse passare chiuderebbe il 99% dei siti. Afferma Grillo: ''Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia. Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico''. Dice Levi: "Nella legge affidiamo all'Autorità Garante per le Comunicazioni il compito di vigilare sul mercato e di stabilire i criteri per individuare i soggetti e le imprese tenuti ad iscriversi al Registro degli Operatori''. Ma anche all'interno della stessa Agcom esprime perplessità il commissario Nicola D'Angelo, che invita a ''contemperare le esigenze di garanzia con la libera apertura della rete''. Altrimenti, conclude, ''finirà che i blog si faranno dall'estero''.

In conclusione, sembra proprio che il testo sia stato scritto per tappare la bocca a Internet, l'unico strumento che fino a questo momento ha dato la possibilità a tante persone di dire la propria su tutto. Se questa legge passerà sarà veramente la fine della Rete in Italia. Internet deve essere libero come lo è stato fino ad ora, senza vincoli che possono limitare il suo uso democraticamente. È diventato la parte fondamentale della società moderna, che permette a milioni di persone di colloquiare tra di loro, scambiandosi opinioni e lanciando messaggi al mondo intero. Un ennesimo tentativo di chiudere l'unico canale rimasto per dire le cose con grande libertà. Chiunque vorrebbe dire qualcosa attraverso i media abituali, non gli verrebbe concesso, solo Internet e i sui blog hanno aperto una finestra sempre spalancata sui problemi del mondo. Per fortuna che molti esponenti della maggioranza si sono detti contrari a questa proposta di legge: i Verdi presenteranno un emendamento alla legge sull'editoria per evitare che ci siano restrizioni per chi apre un blog e, per consentire a tutti gli utenti di poter parlare liberamente nella Rete, preservando la libertà di espressione e la democrazia web. I Verdi sono del tutto contrari all'obbligo della registrazione dei blogger, lo dice lo stesso ministro Alfonso Pecoraro. Anche il ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro chiede che la legge venga immediatamente bloccata.

Leggi gli articoli relativi a questo argomento sul blog di Beppe Grillo:http://www.beppegrillo.it/index.html

Prove di secessione in Südtirol


Servirà un po’ di tempo. Ma alla fine tutti quanti dovremo chiamare la Vetta d'Italia col suo vero nome: Glockenkaarkofl. Così sarà sulle cartine geografiche, sui cartelli stradali, sui libri di scuola, sui documenti ufficiali. Dovremo farci l'abitudine e l'orecchio: presto, una legge dell'Alto Adige eliminerà per sempre la versione che piace a noi. Assieme alla Vetta d'Italia, saranno abbattuti altri ottomila nomi in lingua tricolore. Ottomila sui novemila esistenti. Sopravviveranno in doppia versione solo i Comuni. Il resto della geografia locale - cime, torrenti, boschi, masi, valli e contrade - avrà solo nomi e cartelli tedeschi. La Val Fiscalina, dove l'altra settimana s'è sbriciolata mezza montagna: Fischleinthal. Il Maso Corto, ben noto agli sciatori per la sua pista leggendaria: Kurzhof. E l'ormai famoso Plan de Corones, che si portava dietro la sua gloriosa storia latina e ladina: niente da fare, sarà una volta per tutte Kronplatz. Siamo alle ultime fasi del progetto: stanno ricostruendosi una piccola Austria. I nipoti stanno realizzando il sogno dei nonni sconfitti: ripristinare l'Austria là dove una guerra l'aveva sfrattata. Inutile ripercorrere la storia dei trattati e dei tralicci, una storia che comunque ha portato in questi luoghi tanti privilegi e tanto benessere. A questo punto interessa soltanto l'ultimo capitolo, o «l'ultima questione irrisolta», come la definisce l'indiscusso sovrano del dorato reame, quel leggendario presidente della Provincia, nonché pezzo grosso del Südtiroler Volkspartei, che risponde al nome di Luis Durnwalder. In termini tecnici, si discute della toponomastica. Cioè i nomi geografici. Di tutte le materie affrontate nei vari trattati per l'autonomia, nettamente la più ostica ed esplosiva. Perché la più simbolica. Perché mette in gioco l'identità del popolo, che qui da troppi anni cammina in bilico tra le rivalità etniche.

sabato 20 ottobre 2007

Alexandra Boulat in memoriam



L'edizione online del settimanale TIME rende omaggio ad Alexandra Boulat, scomparsa a Parigi il 5 ottobre u.s., all'età di 45 anni.

Era una giornalista fotografica di fama e di classe mondiali.

Con grande coraggio e grande talento ha riportato, attraverso i suoi scatti, gli accadimenti dei conflitti in Iugoslavia, Iraq, Afghanistan e Palestina. Aveva il dono di catturare le condizioni delle società colte da conflitti sanguinosi.

Il TIME online le dedica una pagina-tributo con una galleria dei suoi scatti migliori e più significativi. In modo particolare consiglio di fermarsi qualche minuto a vedere il reportage fotografico dal titolo "Capturing Gaza's Hell", girato nei territori palestinesi e provvisto del commento audio di Alexandra alle foto.

Link: http://www.time.com/time/photogallery/0,29307,1669313,00.html?iid=redirect-boulat

http://www.time.com/time/photoessays/2006/gaza_multimedia/

L'utopia di Güssing


Da "La Repubblica" online un articolo interessante che consiglio vivamente a tutti di leggere:


Il sole, il legno, il mais, i rifiuti bastano per alimentare il riscaldamento e le auto di tutto il villaggio.
Viaggio nell'utopia di Güssing, il paese a emissioni zero.
L'ideatore, Rheinard Koch: "Un sistema perfetto, è per questo che le grandi lobby non lo vogliono".


L'articolo si trova al seguente indirizzo:

venerdì 19 ottobre 2007

Per non dimenticare...

...Durante il governo del Cavaliere, gestito con una politica arrogante e clientelare, che in 5 anni ha fatto sprofondare il paese nel baratro (raggiunto il fondo del barile, non restava che grattare quello che era rimasto), l'Italia e noi italiani abbiamo fatto all'estero delle belle figure di merda. Il passato è troppo recente per poterlo dimenticare, ed è passato troppo poco tempo per poter dimenticare ad esempio anche lo show di Berlusconi al Parlamento Europeo (vedi primo video sotto).

L'Italia è anche il paese dei tempi lunghissimi della magistratura, di processi bloccati, di delitti e stragi che dopo anni non hanno ancora dei colpevoli.
Italia, paese borbonico, gerontocratico, immobile e stagnante come l'acqua gialla e mefitica dell'inquinato canale Navile che scorre qui a pochi chilometri da casa mia...Italia paese di merda! (vedi secondo video sotto).

"Tra le gambe pendevan le minugia; / la corata pareva e 'l tristo sacco / che merda fa di quel che si trangugia."(Inferno - Canto ventottesimo, versi 25-27)

"E mentre ch'io là giù con l'occhio cerco, / vidi un col capo sì di merda lordo, / che non parëa s'era laico o cherco." (Inferno - Canto diciottesimo versi 115-117)

"quella sozza e scapigliata fante / che là si graffia con l'unghie merdose"(Inferno - Canto diciottesimo versi 130-131)

Berlusconi contro Schulz all'Europarlamento

Antonello Piroso al TG LA 7 (Italia di MERDA!)

giovedì 18 ottobre 2007

La Turchia dà il via libera in Iraq


Rischia di provocare una grave crisi e di incrinare irreversibilmente il già delicato e fragile equilibrio nel Medio Oriente la decisione del parlamento di Ankara di annientare i guerriglieri curdi del Pkk nel nord dell'Iraq.
Con un voto compatto, che comprende non solo il partito islamico moderato al governo, ma anche l’opposizione socialdemocratica e quella ultranazionalista, un'operazione militare in territorio iracheno diventa possibile così in qualunque momento.
Il Parlamento turco ha quindi approvato la mozione con cui si concede ai militari turchi carta bianca per un anno per attuare, se e quando lo riterranno necessario, un'operazione in Nord Iraq finalizzata a colpire i guerriglieri del Partito dei lavoratori del Kurdistan.
La mozione è stata approvata con 507 voti su 526 deputati presenti nel Parlamento di Ankara, che conta in totale 550 seggi. Hanno votato contro solo 19 deputati del partito nazionalista curdo Dtp. Nessuno dei deputati presenti si è astenuto.
Gli osservatori commentano questa maggioranza plebiscitaria come "storica", dato che solo ai tempi del padre fondatore della Repubblica turca, Kemal Ataturk, si possono trovare precedenti di voti parlamentari quasi unanimi, come quello registrato oggi.

mercoledì 17 ottobre 2007

VAFFA...!

«Noi siamo sempre aperti al dialogo, ma ricordo che nel 2006 la notte stessa dello spoglio, e aggiungo dei brogli elettorali, noi abbiamo offerto subito alla sinistra di sederci attorno a un tavolo per trovare soluzioni condivise. La sinistra ci chiuse arrogantemente la porta in faccia».

«Dopo un anno di malgoverno - ha aggiunto Berlusconi - sarebbe assurdo che noi ci assumessimo mezza responsabilità del disastro che ha fatto questo esecutivo. Solo due italiani su dieci hanno fiducia in questo governo, deve andare a casa. Non si può governare contro l’80% degli italiani».

«Un altro presidente del Consiglio dell’Unione - continua l’ex premier - al posto di Prodi avrebbe gli stessi problemi, o accettare i diktat della sinistra marxista o andare a casa».

(Silvio Berlusconi)

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Francesco Storace è indagato dalla procura di Roma per il reato di offesa all’onore o al prestigio del Presidente della Repubblica. L'iniziativa della procura fa seguito alle affermazioni di Storace nei confronti del Capo dello Stato, dopo che Giorgio Napolitano aveva difeso la senatrice a vita Rita Levi Montalcini dalle critiche dello stesso.

«Nel nome dell’amor di casta, viva la Procura della Repubblica di Roma». Francesco Storace replica con questa battuta alla notizia che la Procura ha aperto un’inchiesta nei suoi confronti.

Storace è indagato per l’ipotesi di reato contemplata dall’articolo 278 del codice penale. Il fascicolo è coordinato dal procuratore della Repubblica di Roma, Giovanni Ferrara.

Le dichiarazioni di Storace, dopo la polemica con la senatrice a vita Rita Levi Montalcini, furono criticate nei giorni scorsi dal presidente della Repubblica. Il senatore, proprio in merito a tali critiche, definì «indegno» il comportamento di Giorgio Napolitano. «Giorgio Napolitano non ha alcun titolo - disse Storace - per dare patenti etiche, la smetta di soccorrere un governo moribondo». Storace disse a proposito di Napolitano che aveva «usurpato la sua carica a maggioranza».

martedì 16 ottobre 2007

Storie di nuvole



- È una fortuna vivere in questo mondo, osservare un fiore, una nuvola vagante, ascoltare un uccello, il sussurro delle spighe in un campo di grano, ammirare i tratti delle persone, le loro tendenze, il loro respiro segreto. (Ingmar Bergman)


- Gli uomini sono piccole nuvole che si formano, passano e si sciolgono senza alterare minimamente le condizioni meteorologiche. (Franz Fischer)


- I poeti sono imbottigliatori di nuvole. (Dino Segre)


- L'uomo libero è come una nuvola bianca. Una nuvola bianca è un mistero; si lascia trasportare dal vento, non resiste, non lotta, e si libra al di sopra di ogni cosa. Tutte le dimensioni e tutte le direzioni le appartengono. Le nuvole bianche non hanno una provenienza precisa e non hanno una meta; il loro semplice essere in questo momento è perfezione. (Osho Rajneesh, da La via delle nuvole bianche)


- Quando al mattino il sole si leva dietro le montagne fa nascere nei nostri cuori un grande senso di libertà che ci accompagna per tutto il giorno. Quando fra le gole profonde delle montagne sibila il vento ci ispira un sentimento di liberazione che ci fa sognare lidi lontani. Quando l'acqua dei ruscelli scorre veloce dopo le grandi piogge ci indica il sentiero della vita e le nuvole bianche nel cielo sono le nostre speranze che si muovono verso il futuro. Quando l'uomo saprà capire tutte queste cose allora avrà raggiunto la felicità. (Romano Battaglia, da Cielochiaro)


- Quando l'ultima nuvola scivolò via dalla luna, l'ombra dell'uomo si allungò come se sgorgasse dalla terra. Un filo d'acqua scorreva tenace nel greto screpolato del fiume, e non faceva più rumore di un respiro. (Stefano Benni da Spiriti)


Vedi, sta arrivando una nuvola, inconsapevole della sua forma. E io mi chiedo se sia questo il cuore della sua bellezza. (Elisa)


Fabrizio De Andrè > Le Nuvole (1990)

Vanno
vengono
ogni tanto si fermano
e quando si fermano
sono nere come il corvo
sembra che ti guardano con malocchio

Certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell’airone
o della pecora
o di qualche altra bestia
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri

Certe volte ti avvisano con rumore
prima di arrivare
e la terra si trema
e gli animali si stanno zitti
certe volte ti avvisano con rumore

Vanno
vengono
ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto dove stai

Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte
e si mettono lì tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia.

News dall'ARCI Sputnik Tom

Nell'ambito delle serate di cineforum, tutti i lunedì sino al 5 novembre, ore 21, comunico che lunedì 22 ottobre il circolo ARCI Sputnik Tom proietterà il film-documentario di Al Gore sui cambiamenti climatici dal titolo "An unconvenient truth - Una scomoda verità".

Nell'ambito dei gruppi di lettura, tutte le domeniche sino all'11 novembre, ecco il programma aggiornato con le nuove tematiche:
- domenica 21 ottobre, "Il viaggio"
- domenica 4 novembre, "Il doppio"
- domenica 11 novembre, "La scoperta dell'altro"
Portate un libro a tema e leggetene con noi i vostri brani preferiti! Sceglieremo insieme i temi successivi.

Per entrambe le iniziative l'ingresso è gratuito con tessera ARCI.

Circolo ARCI Sputnik Tom, via Lirone 10/C, Castel Maggiore (BO).

lunedì 15 ottobre 2007

Blog Action Day/ LA CONSUMAZIONE DEL TERRITORIO NELLA BASSA


"...Questo è il mondo di Mondo Piccolo: strade lunghe e diritte, case piccole pitturate di rosso, di giallo e di blu oltremare, sperdute in mezzo ai filari di viti. Nelle sere d’agosto si alza lentamente, dietro l’argine, una luna rossa ed enorme che pare roba di altri secoli. E in un paese come questo, basta fermarsi sulla strada a guardare una casa colonica affogata in mezzo al granturco e alla canapa, e subito nasce una storia..." (Giovannino Guareschi)


Questa di Guareschi è una dichiarazione d'amore alla Bassa. Ricordo ancora un servizio di qualche anno fa sul programma TV "Bellitalia": il servizio in questione parlava di una porzione della Pianura Padana, segnatamente quella del Mantovano, ad alta vocazione agricola, a rischio di cementificazione e consumazione del territorio: ettari su ettari di fertile terra trasformati in cemento per fare spazio a nuove zone industriali e abitative.
Forse la pianura non possiede lo stesso appeal di altre zone della nostra penisola più rinomate, però è comunque una zona con delle sue peculiarità, delle sue bellezze, ed una storia - anche legata all'ambiente - che è ricca ed è da preservare.
Voglio esprimere i miei dubbi e le mie perplessità rispetto a certe politiche della Giunta della Provincia di Bologna riguardo ai territori della nostra Bassa.
Nel mese di aprile di quest’anno la Giunta Provinciale di Bologna ha approvato Il Documento Preliminare sul commercio. Successivamente la Provincia ha svolto degli incontri tecnico-politici, con le realtà locali, dai quali è scaturita la proposta che prevede la costruzione dell’ennesinmo centro commerciale a Funo di Argelato. La superficie complessiva solo dell’ area vendita è di 25.000 mq, suddivisi in 17.500 mq. area commerciale + 7.500 mq. area alimentare, senza contare i magazzini , parcheggi ecc. Questa struttura dovrebbe nascere nel POLO Funzionale denominato INTERPORTO FUNO-STIATICO. Questo progetto prevede la presenza di una grossa area di per sé molto attrattiva, soprattutto per il traffico privato, ma devastante per il territorio e dannosa per la salute, visti i carichi di traffico. La realizzazione di questa area commerciale non terrà conto dell'attuale mobilità nel territorio, né di quella futura, una viabilità già fortemente depressa e congestionata; non tiene conto della qualità ambientale e delle buone pratiche di comportamento, incentivando maggiormente la mobilità privata. Ci sarà l'aumento in maniera esponenziale delle polveri sottili e di particolato provocato dagli scarichi degli autoveicoli e automezzi pesanti che circoleranno nell'area e nei pressi all'area commerciale. Teniamo presente che questo tipo di strutture attirano da sole nelle migliori delle ipotesi dai 2 milioni a 3 milioni di autovetture private all'anno, che si andrebbero a sommare al traffico del fantomatico e dannosissimo Passante Nord, alle diverse migliaia di camion pesanti per il trasporto delle merci in tutta la zona, al traffico residenziale e a quello di passaggio. A tale proposito voglio ricordare che la Regione Emilia-Romagna, la Provincia di Bologna e diversi Comuni dell’Associazione Intercomunale Reno-Galliera (http://www.renogalliera.it/) hanno aderito all'Accordo per la Qualità dell'Aria 2007/2008. Il Piano del Commercio della Provincia, tra le altre cose, dovrebbe tenere conto dell'impatto ambientale. Ricordo che la Pianura Padana è tra le aree italiane più inquinate. A fronte di tutte le rilevazioni, degli studi e delle ricerche condotte, è stato individuato che a causa del tasso di inquinamento qui presente e dello smog che ristagna nell’atmosfera anche a causa dell’umidità, qui la popolazione ha un’aspettativa di vita di un anno in meno rispetto al resto degli italiani.

sabato 13 ottobre 2007

Come allo specchio



I USED TO LIVE IN A ROOM FULL OF MIRRORS
ALL I COULD SEE WAS ME
WELL I TAKE MY SPIRIT AND I SMASH MY MIRRORS
NOW THE WHOLE WORLD IS HERE FOR ME TO SEE
I SAID THE WHOLE WORLD IS HERE FOR ME TO SEE
NOW I'M SEARCHIN' FOR MY LOVE TO BE

BROKEN GLASS WAS ALL IN MY BRAIN
CUTTIN' SCREAMIN' CRYING IN MY HEAD
BROKEN GLASS WAS ALL IN MY BRAIN
FALL IN MY DREAMS CUT ME IN MY BED
FALL IN MY DREAMS CUT ME IN MY BED
I SAID A-MAKIN' LOVE WAS STRANGE IN MY BED

NO PLACE TO STUMBLE
NO PLACE TO FALL
CAN'T FIND WAR
NOWHERE AT ALL
SEE NOTHING BUT SUNSHINE
ALL AROUND

LOVE COMES SHININ' OVER THE MOUNTAINS
LOVE COMES SHININ' OVER THE SEA
LOVE WILL SHINE ON MY BABY
THEN I'LL KNOW WHO'S EXACTLY FOR ME
LORD, I'LL KNOW WHO'LL BE FOR ME
IN THE MEANTIME, WHICH IS A GROOVY TIME

(ROOM FULL OF MIRRORS - Jimi Hendrix)


Si dice che tutti abbiamo un sé stesso rovesciato rispetto alla nostra natura e sperduto in qualche angolo del pianeta. La cosa non ci stupisce finché resta astrazione e non intacca la nostra unicità.

La prima associazione al "doppio" è l'altro Io dell'Io, il perturbante come lo chiamava Freud, quell'aspetto di noi che ci sconvolge perché corrisponde alla nostra oggettivazione, perché in lui vediamo noi stessi fuori di noi e perché nella percezione del "doppio" cominciamo a pensare noi stessi. Il doppio è tale come Ombra o come sosia, gemello o no. In ogni caso esso è la nostra immagine riflessa nello specchio. Un modo per cominciare a riflettere su sé stessi. Inizialmente il primo sosia doppio venne considerata l'anima immortale contro la paura dell'annientamento della propria presenza. Più tardi esso assunse psicologicamente la funzione di Super-Io o di Ideale dell'Io.
Nell'idea del doppio possono essere incorporate tutte le possibilità non ancora realizzate che il destino può tenere in serbo e alle quali la fantasia vuole ancora aggrapparsi; e poi ancora tutte le aspirazioni dell'Io che per sfavorevoli circostanze esterne non abbiano ancora potuto realizzarsi.

"La sognatrice, di nome Maria Rosa, entra in una stanza in cui avverte la presenza di entità spirituali le quali, chiamandola Ilaria, nome di una donna sua compagna di gruppo, le parlano del loro prossimo compito e del suo. Ella corregge ribadendo il suo nome, ma quelle senza dare troppa importanza alla cosa, ribadiscono "Ilaria o Maria Rosa, l'una o l'altra è proprio lo stesso".

(Sopra: una mia rielaborazione da un'opera dell'artista bolognese Claudio Bonfiglioli)

venerdì 12 ottobre 2007

Il tabù del genocidio armeno



La Commissione Esteri della Camera Usa aveva presentato in questi giorni una mozione che definisce "genocidio" il massacro degli armeni da parte dell'Impero Ottomano durante la Prima guerra mondiale. La reazione di condanna di Ankara è giunta immediata dal presidente Abdullah Gul, che ha definito 'inaccettabile' il documento e ha messo in guardia sul "possibile deterioramento dei rapporti Turchia-Usa". "L'approvazione di questo documento è stato un gesto irresponsabile che, in un momento particolarmente sensibile, renderà ancora più difficili le relazioni con un amico e alleato e una partnership strategica coltivata per generazioni", recita una nota diramata dal Ministero delgli Esteri turco. "E' inaccettabile - conclude la nota - che la nazione turca sia accusata di qualcosa che non è mai accaduto nella storia".

A distanza di 92 anni la Turchia, paese alleato della NATO, ponte tra oriente ed occidente (con una posizione strategica per la logistica militare della guerra americana in Iraq), continua a negare un fatto storico comprovato e condannato unanimemente da tutti i paesi civilizzati (Francia in testa, dove risiede una nutrita comunità di eredi dei profughi armeni), fatto di una gravità paragonabile a quella dell'Olocausto.

Ovviamente il presidente Bush, per ovvi ed evidenti interessi correlati con le operazioni di guerra in Iraq, aveva intimato alla commissione di non presentare la simbolica condanna dell'operato dei turchi. La mossa della Commissione Esteri americana ha surriscaldato i rapporti tra i due paesi, già tesi per divergenze sulla gestione della questione curda. Il 70% dei trasporti cargo aerei diretti nel Paese mediorientale transitano dalla Turchia.

Un'altra tessera del mosaico che si va ad aggiungere alle tensioni nell'area mediorientale, con già gli americani alla ricerca di pretesti per iniziare a bombardare anche l'Iran.

giovedì 11 ottobre 2007

Si muove qualcosa a Castel Maggiore

Il gruppo delle Rose Rosse - Donne Democratiche di Sinistra, di Castel Maggiore, nella persona della gentile e simpatica Angela, a luglio iniziò a parlarmi, in occasione della Festa dell'Unità nel nostro paese, di un progetto curioso, originale ed innovativo di laboratorio teatrale. Le Rose Rosse si occupano come associazione di violenza alle donne, e con l'aiuto di una brava regista teatrale, e di altre persone che si dilettano nel tempo libero di teatro con la compagnia dei Grigioro, hanno voluto creare questo progetto di "teatro degli oppressi" che metta in scena la violenza fisica e psicologica subita e consumata nell'ambito di un contesto familiare. Ieri sera alla Casa del Popolo eravamo un piccolo - ma motivato - gruppo di 7 persone, cinque donne e due uomini, al quale si dovrebbero aggiungere forse un altro ragazzo e, chissà, la brava Chiara Bedeschi. Il tempo a nostra disposizione non sarà molto, è stato già programmato che lo spettacolo dovrebbe (lo so, non dovrei rivelare certi dettagli in anteprima) essere messo in scena per la fine di novembre e da qui ad allora abbiamo a disposizione un incontro a settimana al mercoledì sera per trattare due aspetti: la gestualità, la presenza scenica, il movimento e il linguaggio universale del corpo (da trattare entro 4 incontri), seguiti dagli ultimi incontri per realizzare il canovaccio di una storia che tratti l'argomento sopracitato. Luogo della rappresentazione sarà la piccola, raccolta Sala Teatro Biagi - D'Antona, sempre a Castel Maggiore. I presupposti e la motivazione per incominciare ieri sera si sono visti da subito, speriamo di continuare ad esserci tutti per portare avanti questo interessante progetto. Vi terremo informati sugli sviluppi.

Clementina Forleo ad Anno Zero - primo intervento

Clementina Forleo ad Anno Zero - secondo intervento

VAI CLEMENTINA SEI TUTTI NOI!

Le inchieste calde di De Magistris

Il PM odiato dalla casta

Speeddate Italiano - http://www.speeddate.it/

Videointervista di una ragazza che ha partecipato ad una sessione di speed dating, fenomeno dilagante.
Superficiale, sciocchina, oca giuliva, come cacchio si fa a conoscere una persona che ti sta di fronte in un minuto?
E' retorica la mia domanda?

martedì 9 ottobre 2007

Autumnus


Cammino tra i dritti e regolari filari del parco in un pomeriggio d'autunno dalla temperatura gradevole.
La fioca e tenue luce trapela attraverso i rami.


Continuo a camminare, seguendo traiettorie tutte mie, su questo ampio spazio vuoto e aperto. Sono solo e cammino su un letto frusciante di foglie secche.



Cosa resta del mio piccolo mondo antico, di un'età fatta di allegria, spensieratezza, legata ad una vita vissuta in gruppo, all'aria aperta? Un senso di malinconico abbandono, testimoniato dalla rete dei nostri giochi d'infanzia, lacera e lasciata alla mercé di un'incuria che va peggiorando col passar dei giorni. Perché nessuno si interessa? Vedo che i ragazzi se ne stanno ciascuno nella loro tana, di rado passano di qui, mai si soffermano. Procedono oltre.


Poco lontano vedo l'ennesima testimonianza di consumazione del territorio di campagna della nostra pianura, per realizzare l'ennesima zona residenziale pubblicizzata in grande stile, ove confluiranno famiglie e persone senza più radici e senza legami alcuni con questo paese.

Non resta quasi più nulla del mio passato, solo i ricordi che, dapprima vividi, vanno ora sfumando di anno in anno. Non ho quasi più radici neanch'io, solo qualche rimpianto. Questa vita e questi luoghi mi costringono a guardare solo in una direzione: dritto davanti a me. E la vita procede...

lunedì 8 ottobre 2007

Bilancio



200.000 persone hanno sfilato ieri alla marcia della pace Perugia-Assisi. L'occasione era quella di ricordare ciò che sta accadendo in Birmania, nonché di sfilare per tutte le altre "Birmanie" del mondo.

Infatti non dovremmo dimenticare quella lunga lista di conflitti che stanno ancora avendo luogo in varie parti del mondo, e dei quali spessissimo i media non parlano neanche più.

Secondo i dati di Peace Reporter (compilati da Enrico Piovesana), la situazione dei conflitti nel mondo (con relativo numero di morti) è la seguente:


1. Iraq 80 mila morti dal 2003

2. Israele-Palestina 5 mila morti dal 2000

3. Libano 1.200 dal 2006

4. Turchia-Kurdistan 40 mila morti dal 1984

5. Afghanistan 25 mila morti dal 2001

6. Pakistan-Waziristan 3 mila dal 2004

7. Pakistan-Balucistan 450 morti dal 2005

8. India-Kashmir 90 mila morti dal 1989

9. India-Nordest 50 mila morti dal 1979

10. India-Naxaliti 6 mila morti dal 1967

11. Sri Lanka-Tamil 68 mila morti dal 1983

12. Birmania-Karen 30 mila morti dal 1988

13. Thailandia-Sud 2 mila morti dal 2004

14. Filippine-Mindanao 150 mila morti dal 1971

15. Filippine-Npa 40 mila morti dal 1969

16. Russia-Cecenia 250 mila morti dal 1994

17. Georgia-Abkhazia 28 mila morti dal 1992

18. Georgia-Ossezia 2.800 morti dal 1991

19. Algeria 150 mila morti dal 1991

20. Costa d’Avorio 5 mila morti dal 2002

21. Nigeria 11 mila morti dal 1999

22. Ciad 50 mila morti dal 1996

23. Sudan-Darfur 250 mila morti dal 2003

24. Rep.Centrafricana 2 mila morti dal 2003

25. Somalia 500 mila morti dal 1991

26. Uganda 20 mila morti dal 1986

27. Congo R.D. 4 milioni di morti dal 1998

28. Colombia 300 mila morti dal 1964

29. Haiti 1.500 morti dal 2004


La giornalista Anna Masera de "La Stampa" scrive il 5 ottobre u.s. un articolo su un intervento del Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, che sinceramente fa scappare da ridere.


Secondo quello che avrebbe dichiarato nel corso di una conferenza Onu, sono i viaggi e la tv via satellite ad aver alimentato le tensioni culturali, religiose, e il senso di estraneità fra le nazioni. Insomma, la colpa sarebbe del villaggio globale nell'era di Internet. Meglio chiudere le comunicazioni, non sapere cosa succede al di là dei propri confini?" "[...] nell'attuale era dei viaggi globali e delle trasmissioni via satellite, la gente trova ovunque meno di quel che le è familiare e più di quello che le è estranea...Questa realtà ha alimentato la crescita di tensioni interculturali e interreligiose, così come una crescente alienazione tra vasti segmenti della popolazione mondiale". Siete d'accordo?


I giornalisti ieri, durante la diretta televisiva sulla marcia, hanno inoltre voluto ricordare Anna Politkovskaja, la giornalista russa uccisa il 7 ottobre 2006 (assassinio per il quale non è stato ancora scoperto un colpevole). Vorrei riportare, per concludere, due frasi dette dalla Politkovskaja che a mio avviso sono molto forti e significative:

« Certe volte, le persone pagano con la vita il fatto di dire ad alta voce ciò che pensano. Infatti, una persona può perfino essere uccisa semplicemente per avermi dato una informazione. Non sono la sola ad essere in pericolo e ho esempi che lo possono provare. »



« Sono una reietta. È questo il risultato principale del mio lavoro di giornalista in Cecenia e della pubblicazione all'estero dei miei libri sulla vita in Russia e sul conflitto ceceno. A Mosca non mi invitano alle conferenze stampa né alle iniziative in cui è prevista la partecipazione di funzionari del Cremlino: gli organizzatori non vogliono essere sospettati di avere delle simpatie per me. Eppure tutti i più alti funzionari accettano d'incontrarmi quando sto scrivendo un articolo o sto conducendo un'indagine. Ma lo fanno di nascosto, in posti dove non possono essere visti, all'aria aperta, in piazza o in luoghi segreti che raggiungiamo seguendo strade diverse, quasi fossimo delle spie. Sono felici di parlare con me. Mi danno informazioni, chiedono il mio parere e mi raccontano cosa succede ai vertici. Ma sempre in segreto. È una situazione a cui non ti abitui, ma impari a conviverci. »

« Non sono un magistrato inquirente, ma piuttosto una persona che descrive quello che succede a chi non può vederlo, dal momento che in Russia i servizi trasmessi in tv e gli articoli pubblicati sulla maggior parte dei giornali sono quasi tutti di stampo ideologico. »

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« Sensibile al dolore degli oppressi, incorruttibile, glaciale di fronte alle nostre compromissioni, Anna è stata, ed è ancora, un modello di riferimento. Ben oltre i riconoscimenti, i quattrini, la carriera: la sua era sete di verità, e fuoco indomabile. »
(André Glucksmann su Anna Politkovskaja)