Da "VESPERTINO ENIGMA"
[...]
In dolce attesa di colei
Con cui scambiare piacevoli parole
Ecco, così vedo il mio ricordo impresso.
Giunti ad una vecchia osteria
Ove si serve vino senza bisogno della frasca
Con te ho conversato, avido di conoscerti.
Timidi sorrisi pria, poscia risa sincere
Sguardi, occhiate, motti, facezie
Sì, con te alla ricerca di un’intesa sperata.
Una lieve e fresca pioggia ha concluso la serata
Consacrata da un tuo innocente e sincero bacio
Una questione di chimica con cui cullarmi.
VOLTEGGIA IL TUO SGUARDO
Ampie vesti
Di fascino gitano
Avvolgono un corpo
Minuto ma forte.
Il tuo vivace sguardo
Saltella tra i presenti
Ora soffermandosi,
Ora inseguendo un tuo orizzonte.
Con movimento leggiadro
Siedi
Accarezzandoti i capelli
Inseguendo il tuo orizzonte.
L’aroma complesso del tabacco usato per rollare,
Quello della birra che sorseggi,
Il tuo odore naturale:
Armonico unicum per le mie nari.
Raccoglierò per te
Versi di poeti illuminati
Ispirati dal sacro nettare dionisiaco,
Li poserò vicino ad uno spiraglio di luce.
Per ora tu rimani lì
Ad inseguire il tuo orizzonte.
VIRTUOSO IMPROPTU
Stephane e Django
Attaccano con “La Mer”.
Che musica soave!
Tu danzi leggera,
Sorridente, silente,
Lasciando ondeggiare
Un ampio scialle ricamato.
Or siedi nella quiete della stanza
In una penombra arancione
Braccia conserte
Sguardo assorto
Ti mordi leggermente il labbro.
A che pensi
Mentre là fuori
I bambini giocano
Nella quiete prima della tempesta?
Sul far della sera
Volgi verso ovest
Rifugiandoti nella quiete campestre
Lasciandomi in preda alla mia tempesta.
VORTICE MENTALE
Occhi di un terso cielo del nord
Caldi umori mediterranei
Si fondono nell’assolato meriggio della piana.
Una piccola lacrima verso sul cuscino
Pensando ad uno sguardo spiritoso, acuto
Di donna, volato via fra cipressi e ulivi.
Incatenato da stolide suggestioni
Or da questa maledetta pianura
Ancor non mi diparto
E attendo il suo breve ritorno
Per qualche ora di vibrante,
Vivace confabulazione stimolante.
VERECONDA VENUSTA’
La candida Selene
Occhieggia tra rami di pioppi
Avvolta da un fresco manto blu notte.
Oniriche lucciole
Sognanti, rapite, estatiche
Ondeggiano ad un Claire de Lune.
Il fresco vespertino risorge dai fossi
Unito all’essenza di fiori di Prunus persica,
Nostalgia di un piccolo mondo antico.
La esile Selene dal piccolo ovale
Bella senza artifizi
Reca seco un dolce aroma di melassa
E disvela la sua ascosa purezza.
VENTURA
Come il naufrago,
Dalla forza della disperazione animato,
Ad un piccolo legno s’aggrappa
E Fortuna ad una salvifica piaggia fa approdare,
Io, in un’uggiosa sera ebbi, per un po’
La fortuna della di lei prossimità
Felina, poscia sfuggita.
Pensieri al nettare dionisiaco,
Percezione del di lei concento d’effluvio.
Fiera libera e senza catene
Con movenze felpate rivedo
Il tuo felino incedere
Verso un animo intorpidito
Da illusioni e occasioni perdute,
Rivedo il tuo adagiarti
Su un mio crepuscolare
Languore ventrale.
Ciò che chiedo è superare serotine brume,
Assaporare teco il midollo di volubili istanti,
Superare silenzi non voluti
E distanze dure da colmare.
VERSUS
Aspettare, non aver fretta
Di voler sempre e ad ogni costo
Raggiungere un obiettivo.
Pazientare e il Tempo
Delle mie cadute
Mi darà ragione.
Mesta sensazione
Di correr dietro a un aquilone.
Non si farà acchiappare.
Alle mie parole
Ella, superba
Con sguardo assente
Incurante non rispose.
Rimasto schiavo
Di uno sguardo tentatore.
Incosciente e sensuale
Ammaliatrice dei miei sensi
Il tuo volto serotino
Non mi dà requie.
Fuggi la solitudine
Che lo spirito corrode
E seco il mio pensier
E di me il ricordo.
Giochi con i miei pensieri.
Incostanza.
1 commento:
Mi piace molto "Volteggia il tuo sguardo" e "Virtuoso improptu", la gitana che danza con lo sguardo, si morde il labbro, muove lo scialle...l'atmosfera è ricca e calda. E' sempre un piacere passare di qui, ti auguro un buon fine settimana!
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