Quest'anno, in agosto, ricorre il trentennale della morte di Elvis Presley. Si prevedono grosse celebrazioni a Memphis, nel Tennessee. Singolare che di una rockstar, invece di celebrarne la nascita (Elvis era nato l'8 gennaio), se ne celebra la scomparsa...forse perché a Memphis a gennaio fa troppo freddo...
Sette anni prima della morte di Elvis, dopo il festival di Woodstock e la morte delle 3 J (Janis Joplin, Jimi Hendrix e Jim Morrison), si chiude un ciclo e inizia ad aprirsene un altro. Si chiude la stagione della Summer Of Love e il movimento hippy e del Flower Power iniziano la loro china discendente. Da lì a 5 anni si dichiarerà chiusa la guerra in Vietnam e finirà un'epoca di grandi contestazioni, di manifestazioni politiche e di passioni. In musica inizierà l'abbattimento dei generi ed altri tipi di sperimentazioni e fusioni. Uno dei primi paladini sarà Carlos Santana col suo gruppo.
I 500.000 di Woodstock vollero imporsi come la Nuova Generazione: un'altra cultura, messaggi positivi. Politica, figli dei fiori, rock, spinelli, happening, dibattiti, riunioni e assemblee, dagli USA, alla Francia, all'Italia.
Mi permetto, attraverso la musica, di fare dei parallelismi. Che cosa resta di quel periodo? Con la caduta del Muro, dell'Unione Sovietica, del mondo bipolare e della Guerra Fredda e con l'avvento del mondo unipolare neocon ed imperialista americano, ha ancora un senso essere legati ad ideali ed ideologie di una sinistra storica e tradizionale? Karl Marx in Skorpion und Felix scrisse: "Dimmi tu, mortale, da che parte soffia il vento, o se Dio ha un naso, e io ti dirò cos'è destra e cos'è sinistra".
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