lunedì 18 giugno 2007

Pillole amare


Un’altra lunga settimana ricomincia. Il lato dolce del weekend è stato quello per me di circondarmi della piacevole compagnia di amici e di letture, essendo l’unico periodo della settimana in cui trovo veramente del tempo per leggere ed informarmi.
Il lunedì già di per sé è un giorno difficile ed infausto, ed iniziare la settimana con un umore accettabile risulta maggiormente arduo se si viene a conoscenza di certe notizie.
Ieri mi sono intrattenuto con degli amici di famiglia di ritorno da un bellissimo viaggio lungo il sud della Spagna. E’ stato per me un piacere ascoltare il dettagliato resoconto dei luoghi visitati e delle loro peculiari caratteristiche, ed è stato interessante fare un confronto con la Spagna che i miei genitori avevano visitato quasi trent’anni fa, poco dopo l’uscita del Paese dagli anni bui del franchismo. E’ stato bello sentire l’ennesima testimonianza di un Paese in grande crescita economica (anche se la ricchezza non è ancora del tutto equamente distribuita), sino al momento in cui insieme abbiamo tracciato il parallelismo con l’Italia, e allora l’umore è cambiato. La Spagna possiede strutture turistiche ed un’attenzione nei confronti dei visitatori stranieri che dovrebbe fare invidia alle nostre più grandi e rinomate città d’arte. Senza dimenticare che noi italiani siamo sempre fondamentalmente rimasti un popolo di provinciali, un frazionato agglomerato di province e regioni, ciascuna attaccata al proprio campanile. Ne è uno specchio evidente di tutto questo il mondo politico italiano, il quale, invece di unirsi e rafforzarsi per risolvere i problemi sempre più gravi dello Stivale, continua a litigare in parlamento e nei dibattiti televisivi continuando ad inanellare smentite su smentite. Da ultimo siamo riusciti a farci scalzare dagli spagnoli anche per quanto riguarda – qualitativamente e dal punto di vista dell'acquisizione di quote di mercato – il mediterraneo olio d’oliva, e questo grazie ancora alle solite frodi alimentari che ogni tanto da noi rispuntano.
Passiamo ora a bomba sul petrolio. E’ ormai sin troppo evidente che l’America continua ad alimentare la carneficina in Iraq nel disperato tentativo di salvare il salvabile della faccia di Bush. E’ ormai si troppo evidente che fin dall’inizio questa guerra è stata fatta per il petrolio, e che a causa dei disastri e dell’anarchia imperante in “Mesopotamia” il prezzo del greggio è schizzato alle stelle. Conseguenza? E’ il Canada, con lo Stato dell’Alberta, capitale Calgary, NON l’Iraq, ad essere ora tra i principali fornitori di petrolio degli USA. Non ci credete? Leggetevi l’articolo di Naomi Klein su L’Espresso di questa settimana.
Concludo con il Congresso della Sinistra Europea che si è tenuto a Roma, facendo riferimento al discorso di Bertinotti, sul quale ieri i telegiornali ci hanno ampiamente documentato. E’ curioso notare come egli faccia ora finalmente appello ad un’unione vera e solida della sinistra italiana a sinistra del futuro PD, pena, così afferma, la scomparsa della sinistra stessa. E questo dopo – finalmente – che Sinistra Democratica, dalla scissione con il Congresso di Firenze, gli propose di unire tutte le forze e gli schieramenti a sinistra dei DS nel nome del socialismo europeo e di un partito dei lavoratori. Ricordiamo che all’invito di Mussi lui rispose: “Socialismo? Ma io sono comunista”…Fa ora piacere vedere che almeno un po’ lui si sia ravveduto…
Una buona e serena settimana a tutti.

2 commenti:

Claudio Verri ha detto...

Italia, politica, guerra.. Ma sei sicuro di esserti rilassato sto fine settimana??
:-P
In effetti, non c'è nemmeno più motivo di incazzarsi.. si sa che le cose vanno così in Italia. Cattiva amministrazione, concentrazione sull'interesse personale e chissenefrega del resto se io ci guadagno?
Del modo di condurre le cose all'estero siamo riusciti solamente ad importare il breviario del manager.. :-(
Tutti manager in italia, come una volta eravamo tutti CT della nazionale.
E tutti senza testa, senza cultura, i nostri manager e finanzieri (e anche una bella fetta di popolazione).
Come si fa ad aver rispetto di qualcosa senza cultura?
E come si fa a tenere in piedi un sistema dove nessuno più produce ma tutti vogliono guadagnare?
Se poi gli "imperativi categorici" del successo sono: "I furbetti vincono" e "L'importante è salvare la faccia", siamo proprio condannati!
Per fortuna che l'umore rimane alto! :-P

Buona settimana!

Claudio Verri ha detto...

Il trucco è sempre quello.
Possiamo da soli cambiare le cose su piccola scala, e con altre persone su grande scala..
Ma rimanere vigili ed attenti è un obbligo, sia che si cerchino di cambiare le cose che no. :-)
Almeno, gli fai sudare la pagnotta, a chi cerca di fregarti!