domenica 21 ottobre 2007

Vogliono imbavagliare la rete!


Il decreto legge Prodi-Levi prevede che chiunque abbia un sito debba metterlo sul Roc dell’autorità delle comunicazioni, produrre certificati e pagare soldi anche se non lo fa a fini di lucro. Il 99% dei blog chiuderebbe. Il restante 1% risponderebbe, in caso di reato, di omesso controllo e incapperebbe negli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica, galera sicura. Se questa legge passa, sarà la fine della Rete in Italia. Grillo: «Io sarò costretto a trasferirmi in un Paese democratico». In poche parole, vogliono oscurare i blog con un sistema ridicolo e paradossale che mette fine alla grande importanza dell'informazione che arriva da internet e, appunto, dai blog.

Tassare anche internet: l'articolo 7 del disegno di legge sull'editoria prevede infatti l'iscrizione obbligatoria al Roc, il registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale su Internet. Nel mirino il ddl del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Franco Levi, che vuole riordina il settore dell'editoria. Ma non c'è solo Beppe Grillo contro. Già una parte della maggioranza (Verdi, Di Pietro e Comunisti in testa) chiede emendamenti al provvedimento che mercoledì inizierà il suo iter alla Commissione Cultura della Camera, proprio con un'audizione di Levi. Grillo sostiene che il testo è stato scritto ''per tappare la bocca a Internet'' e a suo avviso se dovesse passare chiuderebbe il 99% dei siti. Afferma Grillo: ''Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia. Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico''. Dice Levi: "Nella legge affidiamo all'Autorità Garante per le Comunicazioni il compito di vigilare sul mercato e di stabilire i criteri per individuare i soggetti e le imprese tenuti ad iscriversi al Registro degli Operatori''. Ma anche all'interno della stessa Agcom esprime perplessità il commissario Nicola D'Angelo, che invita a ''contemperare le esigenze di garanzia con la libera apertura della rete''. Altrimenti, conclude, ''finirà che i blog si faranno dall'estero''.

In conclusione, sembra proprio che il testo sia stato scritto per tappare la bocca a Internet, l'unico strumento che fino a questo momento ha dato la possibilità a tante persone di dire la propria su tutto. Se questa legge passerà sarà veramente la fine della Rete in Italia. Internet deve essere libero come lo è stato fino ad ora, senza vincoli che possono limitare il suo uso democraticamente. È diventato la parte fondamentale della società moderna, che permette a milioni di persone di colloquiare tra di loro, scambiandosi opinioni e lanciando messaggi al mondo intero. Un ennesimo tentativo di chiudere l'unico canale rimasto per dire le cose con grande libertà. Chiunque vorrebbe dire qualcosa attraverso i media abituali, non gli verrebbe concesso, solo Internet e i sui blog hanno aperto una finestra sempre spalancata sui problemi del mondo. Per fortuna che molti esponenti della maggioranza si sono detti contrari a questa proposta di legge: i Verdi presenteranno un emendamento alla legge sull'editoria per evitare che ci siano restrizioni per chi apre un blog e, per consentire a tutti gli utenti di poter parlare liberamente nella Rete, preservando la libertà di espressione e la democrazia web. I Verdi sono del tutto contrari all'obbligo della registrazione dei blogger, lo dice lo stesso ministro Alfonso Pecoraro. Anche il ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro chiede che la legge venga immediatamente bloccata.

Leggi gli articoli relativi a questo argomento sul blog di Beppe Grillo:http://www.beppegrillo.it/index.html

1 commento:

Anonimo ha detto...

GUARDA CHI TROVO SUL WEB MENTRE CERCAVO DI AVERE NOTIZIE SUL COMUNICATO DELLO SPUTNIK PER IL DIBATTITO DI NOV. ORMAI SALTATO.

TI SALUTO ATTORONE

UN ROSO ROSSO!!!! ????