domenica 28 ottobre 2007

Immigrati di seconda generazione: il 60% si sente italiano


Il 60 per cento dei ragazzi immigrati di seconda generazione, ossia nati nel nostro Paese, si sente italiano, cosi' come oltre il 50% di quelli giunti nei primi cinque anni di eta'. Un dato che scende, pero', al 12% per quanto riguarda gli immigrati in eta' adolescenziale, ossia arrivati in Italia fra i 13 ed i 17 anni di eta'.

I dati evidenziano come l'eta' dei giovani all'arrivo, piu' che il Paese d'origine, e' determinante nell'orientare, in linea di tendenza, le traiettorie ed i percorsi di inserimento nel contesto economico e socio-culturale locale.

L'essere nati o arrivati in Italia in eta' precoce conta, infatti, anche nella capacita' di stringere rapporti con i coetanei italiani, con i quali il 62% dei giovani di seconda generazione afferma di fare facilmente amicizia, mentre e', invece, piu' difficile per il 70% giunti in eta' adolescenziale. Se si guarda alle nazionalita' di provenienza sono i giovani cinesi quelli che dichiarano maggiori difficolta' di rapporti nel fare amicizia con i coetanei italiani.


Di questo ed altro si è discusso ieri in occasione della Festa delle Culture, tenutasi al Palatenda di Castel Maggiore. Insieme ad un torneo di calcio antirazzista, la presentazione del Consiglio Comunale degli Stranieri a Castel Maggiore da parte dell'Assessorato all'Immigrazione, spazi per bambini con musiche ed animazioni dalla Sri Lanka, dimostrazioni di massaggio ayurvedico, letture e l'argomento "Bullismo ed Immigrazione", affrontato con un progetto video dall'Istituto Tecnico Commerciale Keynes di Castel Maggiore (dove negli ultimi anni sono cresciute le iscrizioni di studenti stranieri), si è tenuta una Tavola rotonda dal titolo "Identità di genere e generazioni", alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni Jeunesse Marocaine, Arcimondo, Crossing, Annassim, con il coordinamento di Maria Chiara Patuelli per l’Osservatorio delle Immigrazioni della Provincia di Bologna.


Ha concluso la serata una bella e buona degustazione di cibi dal Marocco e dallo Sri Lanka, accompagnata da musiche del Mozambico con il cantautore e musicista Fernando Vasco Chironda.

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