LA GUERRA TRA CURDI E TURCHI E' INIZIATA
I guerriglieri curdi hanno dato fuoco alle polveri attaccando una colonna di militari turchi, dopo essere calati sul territorio di Ankara dalle loro basi nell’Iraq settentrionale.
Dodici soldati sono morti e altri 16 feriti.
Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk) ha annunciato di aver preso diversi militari turchi in ostaggio. I generali di Ankara, che da giorni stavano gonfiando i muscoli sulla delicata frontiera, hanno scatenato una rappresaglia a colpi d’artiglieria bombardando le basi della guerriglia curda in territorio iracheno, ma senza fare vittime.
Nella notte fra sabato e domenica un consistente gruppo di armati del Pkk ha oltrepassato la frontiera con la Turchia lanciando un clamoroso attacco nei pressi del villaggio di Daglica, nel sud-est del Paese. I curdi sostengono che una colonna militare di Ankara stava per penetrare nel territorio iracheno e quindi hanno attaccato per primi. Non è chiaro se i soldati turchi siano morti sopra un ponte fatto saltare per aria, oppure sorpresi nella notte nelle loro postazioni. In ogni caso 12 sono stati uccisi, 16 risultano feriti e altri sarebbero spariti nel nulla. Teatro della battaglia la regione montuosa di Hakkari che confina sia con l’Iraq sia con l’Iran. «Gli scontri sono stati intensi e oltre a uccidere un gran numero di soldati abbiamo fatto anche dei prigionieri», ha sostenuto Abdel Rahman al Chadirchi, responsabile degli Affari esteri del Pkk. Il capo del gruppo secessionista parla da Irbil, roccaforte curda nel nord dell’Iraq. Il ministro della Difesa turco, Vecdi Gonul, ha però smentito che i miliziani del Pkk abbiano preso degli «ostaggi» turchi.
Dopo il micidiale attacco l’artiglieria di Ankara si è scatenata contro 63 sospetti obiettivi del Pkk in territorio iracheno. Inoltre 32 uomini del movimento curdo sarebbero stati uccisi secondo lo stato maggiore turco. Il colonnello Hussein Rashid, delle guardie di confine irachene, ha confermato che il bombardamento è iniziato alle 7 del mattino, l’alba in Italia, ma che gran parte dei proiettili sono finiti su zone disabitate vicino al villaggio di Yuksekova. La popolazione curda dell’area ha cercato rifugio terrorizzata, ma non si segnalano vittime fra i civili. Sembra che sia stato colpito un ponte strategico tagliando così in due le postazioni del Pkk nella zona.
DE MAGISTRIS: "LA MIA VITA E' A RISCHIO"
Rischio le pallottole ed il tritolo, ed il rischio è di tornare all'epoca fascista: sono alcune delle espressioni usate dal pm di Catanzaro Luigi De Magistris in interviste che compaiono oggi sui principali giornali italiani. A De Magistris ieri è stata tolta l'inchiesta Why Not a seguito dell'avocazione disposta dalla Procura generale del capoluogo calabrese. Il pm afferma che in questo momento rischia e che si trova sotto tiro da quando ha iniziato ad indagare sui finanziamenti pubblici europei. "Da allora - afferma - è scattata la strategia delle manine massoniche". De Magistris afferma anche il procuratore aggiunto di Catanzaro Salvatore Murone è uno dei "principali responsabili" del suo isolamento istituzionale "oltre che uno degli autori del contrasto nei miei confronti all'interno dell'ufficio giudiziario".
De Magistris, dopo l'avocazione disposta ieri, ritiene che il rischio sia di tornare ad "un ordinamento giudiziario gerarchizzato proprio dell'epoca fascista", e che il segnale che è stato lanciato è quello che la magistratura non può più indagare in alcune direzioni. Il pm, infine, ha anche sostenuto che l'inchiesta Why not era ormai in dirittura d'arrivo e che entro dicembre avrebbe chiuso la parte principale.
Al centro dell'avocazione, secondo quanto si è appreso, la richiesta di trasferimento cautelare d'ufficio avanzata al Csm dal ministro della Giustizia, Clemente Mastella, e la successiva iscrizione dello stesso ministro nel registro degli indagati proprio per l'inchiesta Why Not che riguarda un presunto comitato d'affari con sede a San Marino che avrebbe gestito in maniera illecita i finanziamenti comunitari e statali giunti in Calabria. Iscrizione, ha specificato oggi una fonte autorevole del palazzo di giustizia, nella quale, comunque, non viene ipotizzata la violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete. Secondo il procuratore generale facente funzioni Dolcino Favi, un passato da pm nei processi d'appello per le stragi mafiose di Capaci e via D'Amelio, l'incompatibilità di De Magistris è legata alla richiesta di trasferimento cautelare d'ufficio che è stata fatta nei suoi confronti dal ministro Mastella. Di fatto, è la tesi della procura generale, nel momento in cui il Guardasigilli ha chiesto il trasferimento di De Magistris, quest'ultimo avrebbe dovuto astenersi dal proseguire l'indagine.
Il fatto che ciò non sia avvenuto e che il ministro sia poi finito nel registro degli indagati, sarebbe la tesi della Procura generale, ha fatto scattare l'incompatibilità prevista dall'art. 372 del codice di procedura penale che porta all'avocazione. La valutazione del caso è stata fatta dal procuratore generale dopo che si è appreso che il ministro della Giustizia é stato iscritto nel registro degli indagati. Registro nel quale sono riportati anche i nomi, tra gli altri, del presidente del Consiglio, Romano Prodi, di esponenti politici del centrodestra e del centrosinistra e di imprenditori. La prima reazione di De Magistris alla notizia dell'avocazione è stata di sorpresa, visto che "non ho ricevuto alcuna notifica". Ma poi, col passare dei minuti sono subentrati anche altri sentimenti. "Ancora una volta vengono rese pubbliche a mezzo stampa notizie riservate che riguardano il mio ufficio, le mie indagini, e la mia persona". Il pm si è spinto oltre: se è vero quello che è stato scritto, è stato il suo commento, "ci avviamo al crollo dello stato di diritto, registrandosi anche, nel mio caso, la fine dell'indipendenza e dell'autonomia dei magistrati quale potere diffuso". De Magistris ha anche annunciato che intende esercitare tutti i diritti previsti contro il provvedimento e di attendere, "magari anche a mezzo stampa, di sapere se ci sono ancora le condizioni per fare questo lavoro in Calabria e nel Paese". Di certo non ha intenzione di mollare ed intende andare avanti nel suo lavoro. La notizia dell'inchiesta tolta a De Magistris, come era prevedibile, ha scatenato le reazioni dei comitati nati a sostegno del magistrato e della sua permanenza a Catanzaro, oltre che di alcuni parlamentari.
Minare lo Stato di diritto potrebbe anche portare al capolinea il governo in carica.
QUALCHE IMBECILLE A PIACENZA EMULA IL GESTO ALLA FONTANA DI TREVI
A Piacenza qualcuno ha voluto imitare il vandalo che ha tinto di rosso la Fontana di Trevi, colorando dello stesso colore una piccola fontana assai meno importante del capolavoro romano, essendo stata costruita appena un anno fa, ma con lo scopo di suscitare in parte lo stesso clamore. Intanto a Roma la Digos ha denunciato il "futurista", è un 54enne vicino a un consigliere di An che però si dice estraneo: "Gli somiglio, è uno scambio di persona".
Graziano Cecchini è stato denunciato per danneggiamento. Secondo quanto si è appreso, il 54enne non era solo al momento del gesto dimostrativo. Con lui c'erano almeno altre due o tre persone appartenenti alla destra capitolina e, sembra, legati ad un consigliere comunale di An.
IL MINISTRO GENTILONI INTERVIENE SUL DDL PRODI-LEVI
Il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, prende carta e penna _ virtuali - per scrivere sul suo blog che il ddl editoria - che inizia la prossima settimana il suo iter alla Camera - contiene «un errore da correggere», ovvero la norma a suo avviso ambigua sull'iscrizione al Roc per i blog. Dopo le proteste di Beppe Grillo, Giuseppe Giulietti di Articolo 21 e di numerosi blogger, arriva dunque l'apertura di Gentiloni sulla norma contenuta nel disegno di legge proposto dall'imbecille prodiano Riccardo Levi.
Un ddl che ancora non ha iniziato il suo iter, ma è già oggetto di polemiche e discussioni che preludono ad emendamenti. Gentiloni interviene duramente nella polemica aperta da Beppe Grillo. «L'allarme lanciato da Beppe Grillo e ripreso da molti commenti al mio blog è giustificato», scrive il ministro. A suo avviso il ddl «va corretto perch‚ la norma sulla registrazione dei siti internet non è chiara e lascia spazio a interpretazioni assurde e restrittive». Il presidente della Fieg, Boris Biancheri pensa che il settore dell'informazione su Internet ha bisogno di una disciplina, ma non di subire limitazioni. «Se si tratta solo di una registrazione - sostiene - può rientrare in una visione ordinata di un settore cresciuto in modo spontaneo e che ha raggiunto dimensioni che hanno senza dubbio bisogno di una disciplina. Ma non vorrei che fosse il preludio di un sistema di imposizione anche fiscale là dove invece la fortuna stessa della rete e la sua crescente importanza nella vita sociale vengono dal fatto che si tratta di un sistema gratuito».
Anche oggi comunque Grillo non rinuncia a dire la sua in merito e annuncia che, in data da definire, dedicherà il prossimo V-day all'informazione. Il comico insiste: «Questa legge va cancellata» sollecitando in serata una decisa replica del sottosegretario Levi: «Ho già detto e ripetuto che, con il disegno di legge di riforma dell'editoria, non avevamo e non abbiamo alcuna intenzione di limitare la libertà di espressione attraverso Internet ed i blog»: risponde Levi. Ed ha aggiunto: «Per ogni legge il passaggio parlamentare è l'occasione per migliorare i testi e, quando necessario, chiarire gli eventuali punti ambigui». La prossima settimana il sottosegretario sarà alla commissione cultura della Camera per una prima discussione del ddl. «Credo che già in quell'occasione potremo trovare una soluzione che chiarisca ogni problema», ha aggiunto.
ALLARME OCSE PER L'AUMENTO DEI PREZZI DEGLI ALIMENTARI
Prezzi in crescita fino al 50% per gli alimentari: è la previsione dell'Ocse per i prossimi anni. I rincari rigurderanno beni primari come carne, grano e formaggi. A causare questa impennata saranno le riforme di politica agricola, la domanda di cibo nelle economie emergenti e l'espansione dei biocarburanti a livello globale. In particolare i prezzi della carne dovrebbero aumentare del 20%, quelli del formaggio invece del 50%.
A lanciare l'allarme è stato il direttore del commercio e dell'agricoltura dell'Ocse, Stefan Tangermann, che al Forum internazionale dell'agricoltura organizzato a Cernobbio da Coldiretti e Studio Ambrosetti ha detto che i rincari sono legati a condizioni congiunturali come i cambiamenti climatici, i cali produttivi, i bassi livelli delle riserve, ma anche a fattori di lungo termine.
Le proiezioni sull'andamento dei prezzi dei cereali fino al 2016 indicano che il frumento si attesterà sui 180 dollari a tonnellata e il riso sui 320 dollari a tonnellata.
Per quanto riguarda carne e latticini, le previsioni danno la carne bovina a quota 300 dollari al quintale, la carne di maiale a 160 dollari al quintale, la carne di pollo a 170 dollari al quintale, il burro a 220 dollari al quintale, il latte in polvere sui 250 dollari al quintale.
Naturalmente questi aumenti avranno ripercussioni notevoli sui prezzi al dettaglio e sulle tasche dei consumatori.
VINCE L'ESTREMA DESTRA IN SVIZZERA
Mentre in Polonia Piattaforma Civica trionfa consacrando i liberali e staccando di dieci punti, mandandolo a casa, Jaroslaw Kaczynski, in Svizzera trionfa la destra nazionalista e antieuropea. Il partito dell'Unione democratica di centro (Udc) del ministro della Giustizia Christoph Blocher ha vinto le elezioni legislative ottenendo il 28,8% delle preferenze. Battuti i socialisti (Ps), cui vanno il 19,3% dei voti, e il Partito liberale radicale (15,8%). Riduzione delle tasse, lotta alla criminalità straniera e rifiuto dell'Unione Europea al centro del programma dell'Udc.
Tra le altre formazioni politiche, il Partito popolare democratico avanza leggermente (+0,5% al 14,7 %). Netto rialzo invece dei Verdi, che passano dal 7,7 al 9,5%.
"Votano per noi coloro che non vogliono aderire all'Unione Europea, che sono a favore di tasse più basse, che chiedono più sicurezza e meno criminali stranieri", ha spiegato il presidente dell'Udc Ueli Maurer alla televisione svizzera, annunciando la vittoria del partito, che ha fatto registrare un record storico di consensi. Un trionfo segnato da una campagna elettorale dai toni forti, incentrata soprattutto sulla lotta alla criminalità straniera e riassunta da un discusso manifesto che ritraeva tre pecore bianche che cacciavano dalla bandiera svizzera una pecora nera.