venerdì 27 ottobre 2006

Terra Madre

A Torino la seconda edizione di Terra Madre per riunire gli stati maggiori del cibo. I poveri guardano i ricchi e scoprono la possibilità di un futuro diverso: più l'economia diventa globale e più conta il locale. E le radici delle diversità e di ciò che crea valore sono nelle mani dei contadini e degli allevatori, dei pescatori e dei raccoglitori.
Nel mondo ci sono 850 milioni di affamati e 600 milioni di obesi e di persone che hanno problemi col colesterolo. Questa pazzia nasce da un errore di fondo, e cioè aver voluto trapiantare i "valori" dell'industria nel mondo agricolo, avendo stravolto i suoi millenari ritmi delle campagne in nome di un'assurda crescita fine a se stessa che sta sottraendo la salute agli esseri umani e al pianeta, minacciato dal collasso degli ecosistemi.
Per tentare di frenare la corsa verso l'autodistruzione collettiva si dovrebbe lanciare la nuova stagione dei diritti all'acqua, all'aria pulita e alla biodiversità e fermare il genocidio culturale dei saperi tradizionali tipici del mondo rurale. Parola di Carlo Petrini, inventore di Slow Food.
Il progetto di un'agricoltura che indichi nuovi valori di vita, nuovi modelli di consumo può affrontare la sfida di un ambiente troppo devastato dalla crescita senza regole e dal cieco sfruttamento di risorse preziose e limitate come l'acqua e la terra.

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