venerdì 27 ottobre 2006

Il Brasile può indicare la strada del futuro?


Unico al mondo, il Brasile, ha convinto l'80% degli automobilisti ad utilizzare macchine ad etanolo estratto da zucchero di canna.
Questo in un periodo in cui il prezzo del greggio sta impazzendo sui mercati.
Questo potrebbe dirla lunga sulla minimizzazione delle emissioni di anidride carbonica e gas inquinanti, scegliendo strategie alternative al petrolio.
Ma il programma bioenergetico del Brasile viene da lontano, per ridurre la dipendenza dal petrolio durante un periodo, gli anni '70, di grave crisi.
Ma alla produzione di carburanti ecologici prima o poi si dovranno convertire tutti, per rispettare il Protocollo di Kyoto.
Grazie alla sperimentazione iniziata 30 ani fa il Brasile si sta portanto lentamente verso l'autosufficienza energetica. Soltanto il 38,6% dell'energia in Brasile continua a venire dal petrolio (che il paese comunque possiede, se ne estraggono 1,9 milioni di barili al giorno e se ne consumano 1,8), mentre il 44% è ottenuto grazie a prodotti rinnovabili.
Al centro di questa rivoluzione verde, per cui il Brasile può sostenere di essere sul lungo periodo una delle economie meno inquinati al mondo, ci sono la canna da zucchero e una tecnologia per le auto chiamata Flex, che consente di utilizzare come combustibile sia la benzina che l'etanolo. Il brevetto è italiano e la FIAT Brasile ha già messo in commercio l'ultimo modello che permetterà di usare 3 tipi di combustibile, aggiungendo agli altri 2 anche il metano.
Oggi il Brasile produce 16 milioni di litri di etanolo, ma per 2010 si spensa di arrivare a 26 milioni.
L'altra frontiera è il biodiesel, estratto dai vegetali. E' già pronto uno stabilimento di produzione.
Il Brasile, anche per quanto riguarda il sole come fonte di energia ha in alcuni stati una legislazione all'avanguardia. A San Paolo la legge obbliga a costruire impianti solari per il riscaldamento dell'acqua in tutti gli edifici di nuova realizzazione e in quelli che vengono ristrutturati.
Un altro settore in forte crescita è l'agricoltura biologica: in pochi anni il Brasile è divenuto leader nell'esportazione di zucchero e succo d'arancia biologici.
Infine l'ultimo aspetto che può vantare è il contenimento della deforestazione amazzonica. La contingenza fortuita, oltre all'azione del governo, è anche il calo del prezzo della soia. Di conseguenza è diminuito il disboscamento illegale per fare spazio a nuove piantagioni. Rilevazioni satellitari dal 2005 hanno dimostrato che l'assalto alla foresta pluviale ha registrato una diminuzione dell'11%.

1 commento:

Anonimo ha detto...

L'UOMO, SULL'ALTARE DEGLI INTERESSI ECONOMICI, STA SACRIFICANDO LA VITA DEL PIANETA. MA COME SI PUO' INVESTIRE POCO O NIENTE SULLA RICERCA PER LA CREAZIONE DEL MOTORE AD ETANOLO? LO CAPIAMO O NO CHE CREARE QUESTO MOTORE AD ETANOLO CI AFFRANCHEREBBE DAL DOVER SEMPRE INCHINARCI DI FRONTE A TUTTE LE PRETESE ARABE? E POI CI RENDIAMO CONTO CHE COSA IMPORTANTISSIMA SAREBBE POTER METTERE UN FRENO ALL'INQUINAMENTO? E' CHIARO CHE ALL'INIZIO CI SAREBBERO ANCHE DEI DIFETTI, MA QUALE PROCESSO COSI' IMPORTANTE NON LI AVREBBE?
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