giovedì 12 luglio 2007

TOLLERANZA E RISPETTO


TOLLERANZA
Dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la verità per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regola della nostra condotta è la tolleranza reciproca. La coscienza non è la stessa per tutti. Quindi, mentre essa rappresenta una buona guida per la condotta individuale, l'imposizione di questa condotta a tutti sarebbe un'insopportaibile interferenza nella libertà di coscienza di ognuno.
(Mahatma Gandhi)
RISPETTO
Col termine rispetto si intende un sentimento di riguardo nei confronti di persona ritenuta degna. Per essere degni di rispetto, bisogna essere persone normali e per bene, non c’è bisogno di eccellere in qualche campo, basta non essere maleducati e opprimenti. Rispetto, stima e dignità non sono la stessa cosa. Questi termini vanno considerati in maniera diversa. Noi abbiamo l’obbligo di imparare a rispettare chiunque, ma la stessa cosa non vale per la stima, che bisogna conquistarsela in base agli aspetti positivi, perché essa consente di dare un valore ad una persona. Se una persona produce qualcosa di buono è stimabile ma, a prescindere da quello che fa nella vita, è da rispettare almeno fin quando non ci danneggia. Il rispetto dovrebbe essere biunivoco cioè due persone che si incontrano si dovrebbero rispettare vicendevolmente. Infatti, il termine rispetto, sul vocabolario etimologico della lingua italiana, deriva dal latino e significa, "aver considerazione di se stessi (prima) e degli altri (subito dopo); questo rientra in un concetto di egoismo positivo, perché molte volte noi impariamo ad osservare delle regole che regolano il rapporto con gli altri ma, spesso, ci dimentichiamo di noi. Il termine dignità connota nobiltà d’animo, che induce a rifuggire da ogni bassezza per riuscire a darsi un valore. Esiste fondamentalmente un tipo di rispetto che presenta, però, tre sfaccettature che inquadrano i momenti diversi della comunicazione: il rispetto verso se stessi, il rispetto verso un altro individuo e il rispetto nei confronti della collettività. All’interno di questo trittico, si configurano tutte le possibili forme di relazione: famiglia, amicizia, lavoro, etc. Si parla di rispetto e di Egoismo Positivo: attraverso l’egoismo positivo ci si rispetta cioè, il rispetto è conseguenza dell’egoismo positivo. Quest’ultimo è il motore che determina la necessità di rispettare se stessi e gli altri. Perché se io ho chiaro il principio che ho necessità di tutelare me stesso attraverso anche il trattar bene gli altri, creo le condizioni di "crescita protetta", al riparo dagli attacchi altrui (tranne di quelli che, deliberatamente, agiscono per distruggere: alcune multinazionali, terroristi, Anarchici, integralisti, etc.).

Nessun commento: