sabato 8 settembre 2007

Spie ad oriente


L'oriente, l'oriente misterioso che da secoli alimenta la fantasia di narratori e registi. Nell'antichità la parola "Oriente" indicava un territorio che si apriva sulle coste orientali del Mediterraneo: Grecia, Turchia, Siria, Palestina, Egitto; la capitale simbolica di questa parte di mondo era rappresentata da Costantinopoli. Una terra eterogenea, islamo-cristiana satura di elementi contraddittori che ispirava un fascino irresistibile. Il viaggio in Oriente rappresentava un rituale con il quale introdursi attraverso una doppia iniziazione: quella della conoscenza e del desiderio. Tanta letteratura dona al lettore l'essenza dell'immaginario collettivo. Leggendo gli autori del passato vediamo come loro si soffermano sull'interpretazione del concetto "Oriente", sui primi approcci nei luoghi, sui metodi e mezzi di viaggio, sulle traversate per mare, sino ad arrivare all'Orient-Express.
Nel XIX secolo, con la continuazione delle esplorazioni e il colonialismo imperialista, il concetto di terre d'oriente si sposta definitivamente su quell'area geografica che oggi conosciamo. L'oriente continua ad esercitare il suo fascino.


Non solo l'oriente affascina, incuriosisce ed intriga molti, ma anche le storie di spie ed agenti segreti, protagonisti di tanti racconti e di tanti film. Ma io oggi vorrei parlare di una spia realmente esistita, che ha svolto il suo ruolo per tanto tempo proprio in oriente.


Richard Sorge (1895 - 1944) era una spia sovietica di origine tedesca. Sorge era un comunista che per lavoro che si faceva passare per nazista. Mise in guardia Stalin contro l'imminente invasione tedesca, ma fu ignorato. Durante la Prima Guerra Mondiale si conquistò la croce di ferro. Fu la dura esperienza della trincea a convertirlo al comunismo. Nel 1924 venne reclutato dai servizi segreti sovietici e partì per Mosca. Da quel momento iniziò a servire ininterrottamente il Cremlino. Di stanza in Cina, lavorava per giornali europei. In questo modo riuscì a stabilire una rete di contatti che gli tornarono utili quando stabilì una cellula di spie in Giappone. Iniziò la sua missione a Tokyo nel 1933, aderendo al partito nazista, scrivendo articoli di propaganda politica e diventando un personaggio rispettato dell'ambasciata tedesca nella società giapponese. Intanto inviava una gran quantità di informazioni a Mosca. Il suo colpo migliore fu quando rassicurò Stalin che il Giappone non avrebbe attaccato la Russia dalle spalle, ma avrebbe colpito nel Sud-est asiatico, cosa che consentì ai russi di spostare le loro divisioni dalla Siberia in modo da fronteggiare l'attacco tedesco.

Ma Sorge iniziò a bere smodatamente. Nella sua catena spionistica venne a crearsi un anello debole, che alla fine si ruppe. Arrestato dai giapponesi nell'ottobre del 1941, fu impiccato nel 1944. Passarono vent'anni prima che l'Unione Sovietica lo celebrasse come eroe nazionale, stampando la sua effigie su un francobollo.


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