mercoledì 17 ottobre 2007

VAFFA...!

«Noi siamo sempre aperti al dialogo, ma ricordo che nel 2006 la notte stessa dello spoglio, e aggiungo dei brogli elettorali, noi abbiamo offerto subito alla sinistra di sederci attorno a un tavolo per trovare soluzioni condivise. La sinistra ci chiuse arrogantemente la porta in faccia».

«Dopo un anno di malgoverno - ha aggiunto Berlusconi - sarebbe assurdo che noi ci assumessimo mezza responsabilità del disastro che ha fatto questo esecutivo. Solo due italiani su dieci hanno fiducia in questo governo, deve andare a casa. Non si può governare contro l’80% degli italiani».

«Un altro presidente del Consiglio dell’Unione - continua l’ex premier - al posto di Prodi avrebbe gli stessi problemi, o accettare i diktat della sinistra marxista o andare a casa».

(Silvio Berlusconi)

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Francesco Storace è indagato dalla procura di Roma per il reato di offesa all’onore o al prestigio del Presidente della Repubblica. L'iniziativa della procura fa seguito alle affermazioni di Storace nei confronti del Capo dello Stato, dopo che Giorgio Napolitano aveva difeso la senatrice a vita Rita Levi Montalcini dalle critiche dello stesso.

«Nel nome dell’amor di casta, viva la Procura della Repubblica di Roma». Francesco Storace replica con questa battuta alla notizia che la Procura ha aperto un’inchiesta nei suoi confronti.

Storace è indagato per l’ipotesi di reato contemplata dall’articolo 278 del codice penale. Il fascicolo è coordinato dal procuratore della Repubblica di Roma, Giovanni Ferrara.

Le dichiarazioni di Storace, dopo la polemica con la senatrice a vita Rita Levi Montalcini, furono criticate nei giorni scorsi dal presidente della Repubblica. Il senatore, proprio in merito a tali critiche, definì «indegno» il comportamento di Giorgio Napolitano. «Giorgio Napolitano non ha alcun titolo - disse Storace - per dare patenti etiche, la smetta di soccorrere un governo moribondo». Storace disse a proposito di Napolitano che aveva «usurpato la sua carica a maggioranza».

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