giovedì 25 ottobre 2007

Bertold Brecht, poesie contro la guerra



Generale, il tuo carro armato
è una macchina potente

Spiana un bosco e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.

Generale, il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.

Generale, l’uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.


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Mio fratello era aviatore
Un giorno ricevette la cartolina.
Fece i bagagli, e andò via,
Lungo la rotta del sud.

Mio fratello è un conquistatore.
Il popolo nostro ha bisogno
Di spazio. E prendersi terre su terre,
Da noi, è un vecchio sogno.

E lo spazio che si è conquistato
È sui monti del Guadarrama.
E’ lungo un metro e ottanta
E di profondità uno e cinquanta…


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CHI STA IN ALTO DICE: PACE E GUERRA
Sono di essenza diversa.
La loro pace e la loro guerra
son come vento e tempesta.
La guerra cresce dalla loro pace
come il figlio dalla madre.
Ha in faccia
i suoi lineamenti orridi.
La loro guerra uccide
quel che alla loro pace
è sopravvissuto.

[...] Aspetterò la notte , se potrò vivere ancora, per andarmene un po' a piedi sulla strada maestra che attraversa il nostro villaggio, avvolto nella mia dorata solitudine, allo scopo di capire perchè devo morire. [...] Nessuno confessa a se stesso che questa guerra non somiglia a nulla, che nulla vi ha un senso, che nessuno schema vi s'adatta , che si tirano solennemente dei fili, i quali non sono più legati alla marionette. [.....]

("Pilota di guerra", Antoine de Saint-Exupéry)

1 commento:

Anonimo ha detto...

un bell'esempio di pacifismo